Messi si concede riposo, Benatia ferma il Barça dell’eterno Iniesta. Higuain dov’eri?
Qualificazione agli ottavi rimandata per la Juventus che all'Allianz Stadium non riesce ad andare oltre lo 0-0 contro un Barcellona senza Messi (lasciato a sorpresa in panchina) per 55′. I blaugrana con questo risultato ottengono invece la certezza matematica del passaggio del turno da primi del girone, i bianconeri dovranno invece giocarsi tutto nell'ultima gara in casa dell'Olympiakos (mentre lo Sporting Lisbona terzo ad un punto dai piemontesi giocherà al Camp Nou). Una gara equilibrata che ha vissuto di fiammate ma che, a parte i primi 20 minuti del secondo tempo dove i catalani hanno spinto di più, non ha mai avuto un vero padrone. Detto ciò, andiamo a vedere dunque nel dettaglio quali sono stati i migliori e i peggiori calciatori della sfida dell’Allianz Stadium tra la Juventus di Massimiliano Allegri e il Barcellona di Ernesto Valverde.
Top, chi può sorridere e perché
Benatia ritrovato: l’uomo giusto, al momento giusto
Un po’ per mancanza di alternative, un po’ per necessità, Medhi Benatia ritrova una maglia da titolare in Champions League andando a prendere la posizione centrale nell’inedita difesa a tre con Barzagli e Rugani studiata da Massimiliano Allegri per contrastare le bocche di fuoco blaugrana. E il marocchino non delude, anzi, al termine del match risulta essere uno dei migliori in campo. Preciso e puntuale negli anticipi, attento in marcatura su un cliente non semplice come Luis Suarez e nessun errore in fase d’impostazione. La Juventus nel momento di maggior difficoltà sembra dunque aver ritrovato una risorsa importantissima. Quando si dice l’uomo giusto al momento giusto.
Iniesta: 33 anni e non sentirli
Nonostante quanto dica la carta d’identità (33 anni suonati) Andres Iniesta rimane l’uomo cardine di questo Barcellona. Anche all’Allianz Stadium Don Andres ha preso i blaugrana per mano andando ad offrire una soluzione di passaggio ai compagni in ogni zona del campo e giocando con la solita qualità con il pallone tra i piedi, senza perderne mai il possesso, anche in situazioni molto complicate. E pensare che lo scorso anno qualcuno lo aveva dato già per finito.
Douglas Costa e Dybala: la Juve vive delle loro fiammate
Finalmente Massimiliano Allegri decide di affidarsi alla grande qualità di Douglas Costa dal primo minuto, e il brasiliano ricambia la fiducia con prestazione discontinua ma sicuramente positiva. È lui infatti a creare i maggiori pericoli alla retroguardia del Barcellona, saltando spesso in dribbling il diretto avversario per poi andare alla conclusione o servire i compagni meglio piazzati. Per alcuni tratti del match sparisce dal campo ma l’attacco della Juve vive molto sulle sue fiammate e su quelle di Dybala. Promosso con riserva dunque l’ex Bayern Monaco che se vuole davvero guadagnarsi la titolarità a discapito di un guerriero come Mario Mandzukic dovrà essere più continuo ed elevare il suo rendimento anche in termini di sacrificio e apporto difensivo alla squadra.
Flop, cosa dimenticare e in fretta
Valverde ‘regala' Messi alla Juve
Regalare un giocatore come Lionel Messi alla Juventus per 55’ minuti, sebbene per il Barça la qualificazione agli ottavi non sia mai stata in discussione, rimane una scelta quantomeno discutibile. A sua parziale scusante il fatto che la Pulce ha giocato fin qui tutti i minuti giocando dai blaugrana in stagione, ma forse Ernesto Valverde ha scelto la gara peggiore per farlo riposare.
Disastro Alex Sandro
Non è in forma e si vede. Alex Sandro contro il Barcellona offre una prova non all’altezza delle sue qualità. Il brasiliano sbaglia tutto ciò che può sbagliare: riesce a contenere raramente l’avversario di turno, non si fa quasi mai vedere in fase di spinta (chiude la sua gara con 0 cross fatti) e soprattutto non si contano gli errori in fase d’impostazione. Sembra la brutta copia del giocatore che lo scorso anno ha incantato tutti guadagnandosi anche la Nazionale verdeoro.
Higuain impalpabile
Non il miglior Pipita di stagione. Gonzalo Higuain contro i blaugrana fatica a trovare palloni giocabili e va in grande difficoltà nel duello fisico con i due centrali Piqué e Umtiti. Se a ciò si aggiunge che, a parte qualche buon pallone manovrato ma a metà campo, è spesso scivolato o sbagliato al momento decisivo, viene da sé che quella contro il Barcellona per il centravanti argentino non è stata certo una prestazione da ricordare. Da uno con le sue qualità proprio in queste gare ci si aspetta molto di più.