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Messi regala spettacolo contro il City e porta il Barcellona ai quarti di finale

Il Barcellona domina, vince e trova i quarti di finale di Champions contro un City inferiore. La Pulce, migliore in campo, decisiva nel gol partita di Rakitic. A pochi minuti dalla fine, ter Stegen ipnotizza Aguero nel rigore che avrebbe potuto riaprire la sfida. Mascherano gli ha suggerito dove avrebbe tirato il compagno di nazionale argentino.
A cura di Alberto Pucci
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Rivisto, corretto e migliorato. Alzi la mano chi adesso ha ancora il coraggio di contestare e di denigrare il lavoro di Luis Enrique. Il Barcellona visto in campo nella gara di ritorno degli ottavi di finale di Champions League, è stato una goduria assoluta per i tifosi del Barcellona e per gli amanti del calcio. A pochi giorni dal "clasico" contro l'odiato Real Madrid, il Barça ha disintegrato i campioni d'Inghilterra e trovato la sua nona qualificazione ai quarti, nelle ultime undici partecipazioni alla Champions League. Il merito di questo passaggio del turno, già ipotecato grazie alla vittoria dell'andata, è di Leo Messi e dell'ex allenatore della Roma che, risolti i conflitti con il suo numero 10, ha letteralmente guidato i catalani nel "G8" europeo. La "Pulce", dopo aver superato per la sesta stagione consecutiva quota 40 gol, ha illuminato d'immenso lo stadio spagnolo con tutto il suo repertorio facendo ammattire i giocatori del "City" e trasformando un campione come Yaya Tourè in un giocatore qualsiasi. L'allenatore, invece, ha saputo trasformare il "tiki taka" del suo predecessore in un gioco più veloce, più "arioso" ed anche più spettacolare. Una versione 2.0 decisamente più attraente di quella che, in un recente passato, aveva contribuito a riportare il Barcellona in cima al Continente. La cosa che sorprende maggiormente è lo stato psico-fisico di questo Barcellona. Dovesse continuare su questo "trend", Luis Enrique può tranquillamente già prenotare il volo per Berlino.

Primo tempo nel segno di Leo – Partito a razzo, alla ricerca del gol qualificazione, il Barcellona ha preso d'assedio la metà campo inglese regalando da subito, a tutto il "Camp Nou", giocate e occasioni da gol. Lo "show" è cominciato sin dai primi minuti quando, al sesto di gioco, Neymar colpiva il palo alla sinistra di Hart. Un campanello d'allarme per la stralunata squadra di Manuel Pellegrini che rischiava cinque minuti dopo su conclusione di Leo Messi e su un paio di "carezze" su punizione dello stesso fenomeno argentino, alte davvero di un soffio. Un primo tempo stratosferico quello dei blaugrana che, poco dopo la mezz'ora, trovavano il gol al termine di un'azione fantastica partita da un pallone recuperato da Rakitic nella propria metà campo e conclusa dallo stesso croato con un morbido pallonetto a scavalcare Joe Hart. Un gol che incendiava lo stadio catalano che schizzava in piedi ad applaudire Leo Messi: autore dell'assist straordinario al compagno. Un'azione bellissima, conclusa con una rete d'autore, capace di strappare un sorriso e un mezzo applauso anche a Pep Guardiola: in tribuna a seguire la sua ex squadra del cuore. Il vantaggio appesantiva le gambe di un Manchester City nervoso e impotente e dava ulteriore spinta al Barcellona che, nei minuti finali, colpiva un secondo legno con Luis Suarez prima del duplice fischio finale del "nostro" Gianluca Rocchi.

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Orgoglio inglese – Per il povero City, non c'è stato neanche il tempo di riprendersi dalle montagne russe del primo tempo. L'inizio di ripresa è stato da mal di testa per i difensori di Pellegrini, costretti a sudar freddo per ben quattro volte nei primi tre minuti del secondo tempo. Dopo i fuochi d'artificio iniziali ed un tentativo di Kolarov, ben parato da ter Stegen, il Barcellona ha amministrato il vantaggio ingranando una marcia più bassa e risparmiando un po' di benzina in vista dello scontro imminente con la banda di Carlo Ancelotti. Il Manchester City ci ha provato, più con l'orgoglio che con la forza. Un timido assalto che, complice qualche piccola sbavatura della retroguardia avversaria, creava qualche scompiglio nel "box" di ter Stegen e generava un paio di buone occasioni per l'undici di Manuel Pellegrini. Tempo di annotare un gol annullato per fuorigioco a Jordi Alba (su delizioso passaggio di Messi), l'applauso riconoscente del Camp Nou all'uscita dell'ex Yaya Tourè e un'interessante conclusione fuori di poco di Wilfried Bony, che il match s'impennava di nuovo, a pochi minuti dalla fine, grazie al rigore di Aguero, splendidamente respinto da ter Stegen (con Mascherano, come catturato dalle immagini, che gli indica dove avrebbe tirato il compagno di nazionale nell'Argentina). L'ultimo "spicchio" di partita ha saputo regalare altre emozioni: un doppio miracolo di Hart davanti ad un Suarez scatenato, la traversa colpita dallo stesso uruguaiano, un'occasione per Neymar e lo show finale di Leo Messi vicinissimo al 2 a 0. Occasione sciupata che non guastava la festa blaugrana e la notte magica del giocatore più forte al mondo.

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