7 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Messi, le date del processo per frode fiscale: 31 maggio, 3 giugno

L’Avvocatura dello stato ha deciso di chiamare in tribunale sia la Pulce sia suo padre, entrambi dovranno difendersi dalle accuse di presunta evasione fiscale legata allo sfruttamento dei diritti d’immagine. La richiesta di pena: 22 anni e mezzo a testa di carcere. Il calendario delle udienze mette a rischio la partecipazione dell’argentino alla Copa America del Centenario.
A cura di Maurizio De Santis
7 CONDIVISIONI
Immagine

Neymar a febbraio, Messi a fine maggio. Le due stelle del Barcellona dovranno comparire in tribunale per risolvere i rispettivi guai con la giustizia. La stella brasiliana è implicata in quel ‘pasticciaccio brutto' che s'è rivelata la sua cessione dal Santos ai blaugrana. La Pulce argentina, invece, dovrà difendersi assieme a suo padre dalle accuse di presunte frodi fiscali mossegli dall'Avvocatura dello Stato di Madrid a dispetto della volontà della Procura di chiamare in aula solo il genitore del campione. Il 31 maggio e il 3 giugno, sono queste le date fissate per le udienze: un lasso di tempo che mette a rischio la partecipazione alla Copa America del Centenario.

Le richieste di pena. L'Avvocatura dello stato ha chiesto 22 anni e mezzo di carcere sia per Messi sia per suo padre per una presunta truffa compiuta nei confronti dell'erario sui diritti di immagine del calciatore: la somma è di 4.16 milioni di euro, maturata tra il 2007 e il 2009. E' questo lo scoglio più duro da superare nonostante il fuoriclasse sudamericano e il genitore abbiano già pagato 5 milioni di euro al Fisco iberico sotto forma di patteggiamento dopo essere stati messi formalmente sotto inchiesta nel giugno 2013.

‘Non poteva non sapere'. E' questa la tesi portata avanti dall'Avvocatura dello stato convinta che Messi, per quanto fosse poco avvezzo a questioni fiscali, "non potesse ignorare" che la maggior parte dei suoi introiti legati ai diritti d'immagine facessero il giro del mondo attraverso conti correnti e società che avevano sede in alcune zone considerati paradisi fiscali come Uruguay e Belize. Una tesi che, almeno per adesso, s'è rivelata decisiva rispetto alla posizione della Procura che avrebbe voluto portare a processo solo il papà della Pulce richiedendo una pena di 18 mesi di carcere.

7 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views