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Mercato, niente botti a gennaio: Gagliardini unico vero colpo

Il bilancio del mercato di gennaio delle grandi di A. Gagliardini ha cambiato l’Inter di Pioli. Per le altre solo puntelli: Rincon alla Juve, Grenier alla Roma, Pavoletti al Napoli. Deloufeu e Ocampos il futuro del Milan.
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gagliardini inter

Il mercato di riparazione ormai non aggiusta più niente o quasi. Sono una quarantina i giocatori che hanno cambiato maglia in Serie A, e la metà non ha ancora giocato con la nuova squadra. Solo uno degli acquisti di gennaio ha già segnato, lo svedese Oscar Hiljemark nel provvisorio 2-2 in Fiorentina-Genoa. L'unico vero colpo, l'unico vero acquisto che ha cambiato valori e gerarchie fra le big della Serie A rimane forse il meno atteso: Gagliardini.

Inter, che colpo Gagliardini

Pioli sta completando all'Inter una rivoluzione nel segno della modernità non urlata ma non per questo meno interessante. Nel suo calcio verticale, anche nella fase di recupero del pallone, gli serviva un giocatore che riuscire alta la squadra senza perdere equilibrio, quel che faceva benissimo Biglia nella sua Lazio. Gagliardini non ruba l'occhio per una specificità particolare, ma fa bene tutto. È un giocatore lineare, dalle letture rapide e dal calcio semplice, ma efficace se sviluppato con i tempi che Pioli richiede. Non è un'artista, ma si esalta nella struttura che Pioli ha disegnato e che con lui si è fatta più solida. La coppia con Kondogbi funziona, e col ritorno di Brozovic a rischiare di più potrebbero essere proprio i più attesi a inizio stagione, Joao Mario e Banega.

Ambizioso giustamente senza montarsi la testa, ha già scatenato paragoni eccessivamente precoci con i grandi centrocampisti box-to-box, Tardelli e Gerrard, anche se è proprio nei due estremi, vicino alle due aree, che si vede di più l'esigenza di migliorare. "Fa piacere essere paragonato a campioni di quel calibro”, ha detto, “ma non ci do peso perché voglio solo pensare a fare il mio sul campo". Intanto, in poche settimane si è già preso le chiavi dell'Inter.

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Juventus, il "Generale" Rincon è un gregario

La Juve, a parte rompere con Evra dopo le tensioni dei suoi ultimi giorni in bianconero, come da tradizione (gli ultimi acquisti di gennaio che han davvero cambiato la squadra restano Davids e Barzagli) e come era logico aspettarsi ha solo puntellato. L'arrivo di Rincon dal Genoa non è uno di quei colpi da prima pagina. Il venezuelano, arrivato per 8 milioni fra prestito e riscatto, è il centrocampista di fisico e di corsa, bravo nel contrasto e nelle letture del gioco, che Allegri cercava per sostenere il tridente d'attacco, anche nella versione con Pjanic dietro alle due punte. "Per Venezuela il fatto che io sia passato alla Juve è una cosa meravigliosa” ha detto, come si legge su Repubblica, “che aprirà le porte dell'Europa ad altri giocatori venezuelani. Il popolo è contento e io molto orgoglioso. E adesso la Juve avrà trenta milioni di tifosi in più".

Il “Generale”, soprannome che si è guadagnato negli anni in Germania, non è un finalizzatore, ha segnato tre gol dal 2008, ma al Genoa in due stagioni e mezzo intercetta più di un pallone a partita e si fa notare per i quasi 2,5 contrasti riusciti di media. Può giocare da regista basso, pur non essendo un playmaker alla Pirlo, e così potrebbe liberare Marchisio nella posizione di mezzala, sia in un 3-5-2 sia se impiegato regista basso in un rombo com Khedira e Marchisio intermedi e Pjanic trequartista. Non arriva per scardinare gerarchie, ma sa bene qual è il suo posto. “Ognuno di noi ha un leader dentro, bisogna solo trovarlo e tirarlo fuori” ha aggiunto. “Bisogna crescere prima di tutto come persona. E poi in nazionale sono capitano e sono contento di poter dare un mano ai giovani".

Milan: via Niang, Deloufeu e Ocampos il futuro

Montella ha già concesso un paio di spezzoni a Gerard Deulofeu, schierato prima punta negli ultimi 10′ in Coppa Italia e più di un tempo a Udine, a sinistra dopo l'infortunio di Bonaventura. Montella gli ha chiesto di fare quel che gli riesce meglio, di rimanere alto e il più largo possibile anche in fase di non possesso. Ha provato, e ci è riuscito soprattutto a inizio ripresa, a sfoderare doppi passi e dribbling nell'uno contro uno per andarsi a prendere lo spazio verso il lato corto dell'area. Ma ha pagato anche lui un'imprecisa lettura del ribaltamento di gioco che ha portato poi al gol della vittoria dei friulani.

Montella ha perso Niang, finito in prestito al Watford per un rendimento in calando e una lista di bravate ormai troppo lunga, si va solo nell'ultimo anno dall'incidente in auto a Legnano al tuffo da grandi altezze in piscina fino ai rapporti dichiarati dalla trans Guendalina Rodriguez, che gli rovina il Natale dopo i rigori sbagliati contro Crotone e Roma. Ma guadagna “il piccolo Cristiano Ronaldo”, Lucas Ocampos. La trattativa con Olympique Marsiglia e Genoa non è stata facile. I francesi volevano alzare l'obbligo di riscatto a 10-12 milioni e legarlo alle presenze, alla fine le condizioni non sono cambiate ma l'OM avrà una percentuale sulla rivendita futura.

Ocampos cerca di imitare CR7, il suo idolo da sempre, dribbling e giochi di prestigio non gli mancano di certo, chiedere a Almeyda che, da giocatore del River Plate, si è rifilare da un Ocampos ragazzino solo aggregato alla prima squadra un tunnel mai dimenticato. Ha talento ma poca costanza, e soprattutto segna decisamente meno del Pallone d'Oro, un limite che ne ha frenato l'esplosione prima al Monaco, dove arriva per intercessione di Trezeguet e matura grazie a Ranieri, sia al Marsiglia del Loco Bielsa. Le 3 reti al Genoa, dedicate a moglie e figli, inaugurano una storia diversa per l'esterno d'attacco classe '94, comunque più propenso alla giocata individuale (25 occasioni create, 77% di dribbling riusciti) che al gioco di squadra.

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Napoli: quanto vale Pavoletti?

Dopo 64′ contro Spezia e Fiorentina e il gol non arrivato contro il Palermo, a Napoli già bollano Pavoletti come inadatto. Non ha troppo brillato, ma si è mosso bene, ha dimostrato che gli manca solo un po' di condizione e un po' di conoscenza dei compagni per entrare dentro un contesto affiatato, strutturato, per portare le sue caratteristiche in un ingranaggio che ha già dimostrato davanti di poter funzionare con molte configurazioni diverse. Però ha già confermato di capire cosa serve per entrare in questo Napoli, porta delle alternative che in questo momento, Milik o non Milik, Sarri non aveva e che la squadra può e deve ottimizzare. Meglio l'abbondanza, meglio poter scegliere fra almeno due centravanti veri con stili diversi per risolvere partite diverse.

Roma: salta Gerson al Lille, scommessa Grenier

Dopo lo stadio, la Roma vede saltare anche un trasferimento in uscita da 18 milioni. Gerson, infatti, non andrà più al Lille: non c'è l'accordo che sembrava ormai imminente sulla base di un prestito da 5 milioni più 13 per il riscatto. Spalletti deve tenersi in rosa un giocatore ormai fuori dal progetto e aspetta di poter integrare l'unico rinforzo di gennaio, Clement Grenier, arrivato in prestito con diritto di riscatto a 3,5 dal Lione. Potenzialmente, è uno di quei giocatori che fa la differenza ma gli infortuni l'hanno troppe volte frenato.

A Lione, con la sua elegante visione di gioco, esplode nel 2012-13 con Pjanic come mentore per le punizioni e non solo. Di lui si accorgono Chelsea e Real Madrid, Aulas lo blinda poi anche dall'assalto del Milan. Il fisico lo tradisce prima del Mondiale 2014, adesso sta bene e rassicura Spalletti, che già l'aveva cercato in estate. “Ho superato gli infortuni da un anno e mezzo. Mi sono allenato tutti i giorni e ho giocato con regolarità con il Lione. Ringrazio tutte le persone che hanno avuto in fiducia in me: in campo farò il massimo per questa maglia".

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