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Mercato, le ultime notizie sulla trattativa tra Marco Borriello e l’UD Ibiza

Marco Borriello è molto vicino alla squadra di calcio dell’UD Ibiza che milita nella serie C spagnola. A 36 anni l’ex centravanti di Milan, Genoa, Juventus, West Ham, Roma e Spal potrebbe chiudere la sua carriera nel club spagnolo: intanto la squadra spagnola sul suo profilo Twitter ha dato alcuni indizi che preannunciano l’ufficialità del nuovo acquisto.
A cura di Vito Lamorte
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Arriva una nuova avventura per Marco Borriello. L'ex centravanti di Milan, Roma, Genoa, West Ham, Juventus e Spal ripartirà dalla Segunda Division B spagnola, ovvero l'equivalente della nostra Serie C, e sarà un nuovo calciatore dell'UD Ibiza. A riferire la notizia è Sky Sport. La formazione delle Baleari sta lavorando da giorni sul centravanti classe 1982 e oggi sarebbe arrivato il "sì" da parte di Borriello che ha declinato le proposte provenienti da Dubai e da alcune società italiane di Serie B. Dopo i vari accostamenti a Udinese, Bologna, Sampdoria, Lazio e Napoli alla fine Borriello ha optato per un'esperienza estera non troppo impegnativa. C'è Ibiza e l'Ibiza nel futuro prossimo di Borriello, che firmerà un biennale e avrà anche un futuro da dirigente e azionista del club. Sul profilo Twitter ufficiale del club è apparsa in serata una maglia azzurra numero 22, quello che da anni indossa il goleador napoletano, con il nome del nuovo attaccante da indovinare: ci sono nove lettere, la prima è proprio la B di Borriello e la sesta è la E…se due indizi non fanno una prova, ci manca poco.

Borriello: Spal? Ho vissuto da separato in casa

In una lunga intervista concessa a La Gazzetta dello Sport Borriello si è voluto sfogare parlando delle sue ultime avventure, a partire proprio da quella con la Spal:

A Ferrara c'è entusiasmo, è una grande piazza e la stagione era iniziata bene, ma purtroppo inizialmente ho avuto delle difficoltà tecniche perché la squadra giocava troppo distante dalla porta. In ogni caso, con me in campo, abbiamo disputato le migliori partite facendo spesso punti. La prima rottura è arrivata il 10 dicembre, perdevamo in casa 2-0 contro il Verona e l'allenatore decise di sostituirmi. Tutto lo stadio mi fischiò, così io feci un applauso sarcastico perché ci rimasi male. Dopo quei primi screzi mi sarei aspettato un po' di conforto e di fiducia da parte dell’allenatore e della società, invece Semplici decise di mettermi da parte. Prima di Natale, poi, mi infortunai al polpaccio e iniziò il mio calvario. Si trattava di uno stiramento di pochi millimetri, ma non si sanava mai e lo staff medico della Spal non riusciva a risolvere il problema, così ogni volta che rientravo in campo mi facevo male. Ancora una volta passò un messaggio negativo dalla società, come se io non volessi allenarmi o come se fossi un lavativo, probabilmente perché era costato parecchio. Ma io sono sempre stato un grande professionista e non permetto a nessuno di gettare fango sulla mia carriera. Ho fatto nove risonanze magnetiche e mi sono curato a mie spese dal medico del Milan, addirittura facevo venire da Londra un medico musulmano che con la cuo therapy cura parecchi giocatori di Premier League.

Infine l'attaccante napoletano ha svelato i motivi della sua lunga assenza dallo stadio e del suo rapporto con la città di Ferrara e i tifosi biancoazzurri:

Sarei stato un ipocrita, sorridere in maniera finta ad un allenatore che mi aveva messo da parte e a quei tifosi che mi insultavano. Un giorno mi hanno anche aggredito per strada. Tutta la settimana ero sempre a Ferrara, allenandomi due volte al giorno cambiandomi in uno spogliatoio diverso rispetto ai miei compagni per volere della società. Accettai l’umiliazione nell’interesse della Spal, mettendomi l’orgoglio in tasca. Nella settimana che portava all’ultima partita ero pronto, ma il magazziniere mi disse di continuare ad usare uno spogliatoio diverso. Mi hanno anche negato di partecipare alla partita d’addio di Pirlo.

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