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Mercato, Adel Taarabt: “Tornare in Italia? Ho delle offerte schifose”

L’ex attaccante rossonero, ancora in cerca di una squadra, critica le offerte arrivate dal nostro paese e imita Ibrahimovic: “Quando hai giocato nel Milan, dover tornare in Italia per un club meno prestigioso è uno schifo”.
A cura di Alberto Pucci
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Sulla sponda rossonera del Naviglio milanese, c'è ancora qualcuno che lo ricorda con affetto e che lo vorrebbe rivedere volentieri a San Siro. Le 14 presenze (e 4 gol) in rossonero del marocchino, sono infatti ancora vive nella memoria del popolo milanista. Il 27enne trequartista, dopo la fine del prestito al Milan e il ritorno al Queens Park Rangers, si è spostato in Portogallo per cercar fortuna con la gloriosa maglia del Benfica: una scelta sfortunata, che lo ha portato all'oblio e al declassamento nella formazione riserve del club lusitano. In una recente intervista a "France Football", Taarabt è tornato a parlare della sua situazione: "Ho passato l'anno più schifoso della mia carriera, ma è quello dove ho imparato di più e mi ha fatto aprire gli occhi – ha spiegato il giocatore – Mi sto allenando per tornare al top, ma purtroppo non riesco a scendere in campo neanche per le amichevoli".

Quel dolce ricordo rossonero

Una situazione paradossale quelle di Adel Taarabt, che vorrebbe lasciare il Benfica e magari tornare anche in Serie A: "Ho avuto alcune offerte, ma sono un numero 10 e so come andrebbe a finire. Sono un giocatore che ama organizzare il gioco e in Italia non riuscirei a metterli in mostra – ha continuato l'ex milanista – Oltretutto se non fai parte di una delle prime cinque squadre, c'è da soffrire. Quando hai giocato per il Milan, se devi tornare in Italia in un club meno elegante, mentalmente, fa schifo. Quando sono arrivato a Milano c'erano campioni come Kakà e Robinho, nonostante tutto Seedorf mi trattava come un figlio e mi metteva sempre in campo. Non gioco da un po' eppure la gente chiede di me e si domanda per quale motivo rimango fuori. Lassana Diarra non ha giocato per quindici mesi, ma nessuno ha mai parlato di lui".

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