Medel, così si vince il derby: “Coraggio, pazienza e palle”
Mente calda, testa fredda e ‘huevos' (palle)… come si dice in gergo anche in cileno. E il gergo schietto è quello che adotta Medel, il pitbull cileno che Mazzarri aveva caldeggiato perché a guardia della difesa aveva bisogno di un ‘cagnaccio' che sapesse come tenere alla larga gli avversari. Ne sa qualcosa Neymar che al Mondiale ha capito quanto possa essere duro come avversario… Coraggio, carattere e cuore oltre l'ostacolo, l'altra faccia dell'aplomb british che nella (ex) Milano da bere il ‘Mancio' ha messo da parte perché il derby è l'ultima occasione per lenire le amarezze di una stagione fallimentare. Per entrambi, per l'altra metà del cielo milanese è tutt'altro che serena. "Vogliamo vincere il derby – ammette Medel in conferenza stampa -. Vogliamo farlo per noi stessi e per i nostri tifosi. Sappiamo quanto ci tengono e sappiamo anche quanto sia difficile giocare in una piazza come questa. Ma è naturale perché l'Inter è un grande club. E io farò il possibile per restare qui anche nella prossima stagione".
Molto di lotta, poco di governo. L'atmosfera della stracittadina non lo spaventa affatto. Anche se in tono minore, considerato l'andamento delle milanesi in campionato, la sfida di San Siro ha sempre un fascino particolare. E' uno degli appuntamenti da non fallire… "Ho giocato il derby di Buenos Aires quand'ero al Boca, è tra quelli più caldi e sentiti al mondo, quindi sono bene cosa comparta giocare partite del genere. per quanto ci riguarda, vogliamo arrivare in Europa e faremo il possibile per farlo. Abbiamo ancora otto partite a disposizione e quella col Milan è la prima".
La strigliata di Mancini. La gara col Parma fu davvero indigesta e scatenò la furia dell'allenatore. Poi è arrivata la vittoria di Verona che ha riportato un po' di serenità. "Sappiamo che possiamo dare di più, Mancini ce l'ha detto più volte in maniera chiara. Come si vince il derby? Va giocato anzotutto con intelligenza e pazienza, poi vanno tirati fuori gli attributi".