Mbokani e i giovani per battere la Lazio. Il gioco della Dinamo Kiev spaventa Inzaghi
Prima la paura di poter vedere sfumare un obiettivo a cui la società tiene tantissimo dopo un match d’andata a dir poco deludente, poi la gioia di aver visto in campo, al ritorno all’Olimpico, la vera Lazio che tanto sta piacendo al pubblico biancoceleste e agli amanti del calcio. I ragazzi di Simone Inzaghi infatti, con il 5-1 rifilato alla Steaua Bucarest che ha reso nulla la vittoria di misura dei rumeni all’andata, ha dato la possibilità ad Immobile e compagni di accedere agli ottavi di finale di Europa League.
L’urna di Nyon è stata però benevola per la squadra del club di Lotito, che dovrà affrontare la Dinamo Kiev come avversario da battere per continuare a sognare e puntare i quarti. Una squadra, quella allenata da Aleksandr Khatskevich, assolutamente da non sottovalutare e che potrebbe riservare davvero tante insidie. Certo, poteva andare sicuramente peggio alla Lazio, ma gli ucraini hanno forza e sono in grande crescita, soprattutto dal punto di vista dei talenti in campo. E allora andiamo a vedere dettagli, statistiche e curiosità della prossima avversaria dei biancocelesti in Europa League per questi ottavi di finale.
Come gioca la Dinamo Kiev
Avversario complicato da affrontare, dicevamo, con una squadra, la Dinamo Kiev, che fa dei suoi giovani talenti e della forza di una squadra che sfrutta molto la fisicità dell’attacco, la sua arma migliore. Tra campionato ed Europa League, la squadra di Khatskevich solitamente gioca con un 4-2-3-1 o 4-4-2 che spesso si può trasformare in un inedito 4-3-3 o 4-2-1-3 e fa leva molto sulla vena realizzata e la fantasia del paraguaiano Derlis Gonzalez, classe 1994 e della punta Mbokani, vera e propria stella di questa squadra.
Un gioco, quello degli ucraini, che potrebbe mettere in difficoltà la Lazio soprattutto grazie alla freschezza dei tanti giovani e a questo gioco fatto di ripartenze continue sulle fasce dettato soprattutto dall’imprevedibilità degli interpreti.
Un gioco fatto di meno possesso palla (in media sceso dal 64% al 58%), meno passaggi (da 446 a 382 a partita) e più verticalizzazioni improvvise a favore della ali. Rispetto all’anno scorso, dove il 51% dei gol è stato segnato per vie centrali. Come dicevamo, a favorire tutto ciò sono gli esterni d’attacco, con il giovane Tsygankov addirittura leader in quanto a partecipazione alle reti. In questa stagione, la Dinamo Kiev, ha inserito 5 giovani dal vivaio, su tutti il classe 1999 Mykolenko, il 19enne Mikorenko e proprio l’attaccante Tsygankov, 20 anni.
La sosta di tre mesi prima del finale di campionato
Proprio a causa delle avverse condizioni climatiche, il campionato ucraino è rimasto fermo per 3 mesi, ma le prossime giornate, quella del 25 febbraio e l’ultima il 3 marzo rispettivamente contro Veres e Zorya, saranno decisive per cercare di agguantare il primato occupato adesso dallo Shakhtar Donetsk.
Il ritiro a Marbella in Spagna appena terminato per la Dinamo e la doppia sfida contro l’AEK Atene in Europa League nelle gambe per ricominciare nuovamente la seconda parte di stagione.
Il cammino in Europa League
La Dinamo Kiev ha praticamente cominciato prestissimo il suo cammino in Europa League, possiamo dire proprio come il Milan. Ovvero dall’estate, quando è stato eliminato però nei preliminari di Champions League contro lo Young Boys e andandosi a giocare poi quindi gli spareggi per accedere in Europa League contro il Maritmo con cui ha pareggiato 0-0 fuori casa e vincendo 3-1 il ritorno schierandosi sempre con un 4-2-1-3.
Nella fase a gironi poi, gli ucraini si sono trovati di fronte nuovamente lo Young Boys che ha perso il turno successivo di Champions. Nel girone B gli ucraini l’hanno spuntata sulle altre avversarie, ovvero Skenderbeu e Partizan prima di battere poi, nel doppio confronto, i greci dell’AEK Atene ai sedicesimi.
Tra Champions ed Europa League, la Dinamo ha sempre giocato contro avversari difficili e la mentalità con cui è riuscito a superare il turno può mettere qualche paura a questa Lazio che sembra inaffondabile.
La stella della squadra ucraina
Nonostante la partenza di Yarmolenko (ceduto per 25 milioni al Borussia Dortmund) non adeguatamente coperta dalla società, Khatskevich ha saputo rilanciare il paraguaiano Derlìs Gonzales e il terzino Morozyuk avanzato ad ala. Ha inoltre avuto sempre più spazio il giovane del 1997 Viktor Tsygankov, una delle stelle annunciate per il futuro dell’Ucraina e anche di questa squadra. Oltre a lui hanno avuto sempre più spazio nuovi giovani, come Shaparenko e Rusyn, entrambi classe ’98, Shepelev, classe ’97, segno di una fiducia molto alta del bielorusso verso la primavera, vero fiore all’occhiello da anni della Dinamo.
Meno spazio ha avuto in attacco il ventenne Besiedin, esploso l’anno scorso con Rebrov ma ora surclassato dai cavalli di ritorno Mbokani (tornato dal prestito all’Hull City in Inghilterra) e Junior Moraes, tornato dalla Cina in sordina ma capace di ritagliarsi un posto da titolare e che per un po’ di tempo ha conteso addirittura il titolo di capocannoniere dell’Europa League insieme al milanista Andrè Silva.
Il curioso precedente in Champions
La Lazio però può davvero festeggiare questo sorteggio e considerarlo magari anche come un segno del destino positivo per affrontare questa gara davvero decisiva per la stagione finale dei biancocelesti. Un solo precedente infatti c’è stato tra le due squadre, nella fase a gironi della Champions League 1999/2000, annata magica che si concluse con la vittoria dello scudetto per la Lazio di Cragnotti, con doppia vittoria dei biancocelesti: 2-1 all'Olimpico (Negro, Salas, Rebrov) e 1-0 a Kiev (autogol Mamedov).
Oltre alla Dinamo Kiev, sono positivi gli altri precedenti che regalano speranza per la Lazio che ha affrontato club ucraini altre tre volte: bilancio di 5 vittorie e 1 pareggio.
L’ambiente caldo del pubblico della Dinamo
Non sarà facile affrontare questa squadra soprattutto nella gara di Kiev dove il caldissimo ambiente del tifoso ucraino potrebbe dare una carica maggiore ai padroni di casa che fanno leva molto su questo aspetto. E proprio i tifosi della Dinamo, lo scorso anno, si sono resi protagonisti in negativo di un grave episodio di razzismo a margine della gara contro lo Shakhtar Donetsk, classicissima del calcio ucraino.
I tifosi di casa hanno infatti inscenato una coreografia razzista contro la squadra ospite, esibendo tra l'altro un inequivocabile striscione esplicativo che recitava ‘100% bianchi'. Molti dei tifosi presenti nelle prime file della curva hanno esibito dei cappucci in chiaro stile Ku Klux Klan, atteggiamento chiaramente indicativo verso i non pochi giocatori di colore presenti nella squadra di Donetsk.