Mazzarri: “La Champions? Servono i giocatori. Io come Mourinho” (video)

Thohir sogna la finale di Champions entro il 2016, Mazzarri gli risponde così: compra i giocatori. E' più o meno questo il concetto espresso dal tecnico che, alla vigilia della gara con il Bologna, affronta tutti i temi sul tavolo: la nuova società e le scelte – imminenti – di mercato; Roma, Juventus e Napoli da agganciare. Capitolo numero uno, le ambizioni del club che, con l'arrivo del magnate indonesiano, prova a ricostruire un'identità vincente come ai tempi esaltanti del ‘triplete'. "So quali sono le logiche di questo mondo – afferma il tecnico -. Il rapporto è tra ciò che vuole fare la società e ciò che si dichiara. Se si fanno investimenti in questo senso perché no. Bisogna essere bravi a fare operazioni tali per poter raggiungere gli obiettivi e competitivi per ciò che diciamo". Capitolo numero due, la lista della spesa: "Certe domande andrebbero fatte a Branca e Ausilio, ma ci siamo confrontati. Il bugdet e il resto lo decide la società. Io consegno la mia lista… poi la società valuta se è il caso o meno di agire anche in base alle risorse e tutto il resto".
Pragmatico e cauto. Crescita, progetto, interpreti giusti: per Mazzarri è come un mantra, è stato così quand'era al Napoli lo è più ancora oggi che a Milano vive una tappa importante della sua carriera. "A me non dispiace alzare l'asticella. Come ci si arriva ai grandi traguardi? Facendo arrivare nel più breve tempo possibile dei giocatori importanti". Roma capolista, la Juventus ha battuto il Napoli e ridefinito i rapporti di forza in cima alla classifica. Il tecnico evita il trabocchetto e risponde alla sua maniera: "Si tirano le somme alla fine, ma il bello del campionato è proprio questo. Entrambe le squadre hanno comunque le qualità per fare bene fino alla fine".
Come Mourinho. "E' uno dei migliori tecnici al mondo, ma vedo in Mazzarri le stesse caratteristiche e spero possa gettare le fondamenta per creare una squadra forte nei prossimi due o tre anni", parole di Thohir che per il tecnico nerazzurro sono inebrianti abbastanza. Valgono un'incoronazione. "Se qualcuno vede delle somiglianze non mi dispiace – aggiunge Mazzarri -, ma ogni allenatore è un creatore. Ognuno è diverso dall'altro. Non so con chi sono stati fatti altri confronti, ma ci sono 10 anni di Serie A che parlano per me, pregi e difetti che siano. Il paragone non mi imbarazza".
La gara col Bologna, le scelte. "Campagnaro? Devo valutare la sua tenuta, i ritmi di gara sono diversi da quelli dell'allenamento. Guarin alle spalle di Palacio? Può essere, ma Kovacic è in crescita, Alvarez può pure fare il trequartista oltre che la mezzala, Kovacic uguale con caratteristiche diverse. Valuto le contrapposizioni, chi c'è dall'altra parte".