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Mazzarri al Watford. Il ds Vitale: “Ha un carattere odioso e piange sempre, ma farà bene”

Complice l’imminente addio di Quique Sanchez Flores, il tecnico livornese è sempre più vicino a sbarcare in Premier League e a sedersi sulla panchina degli “Hornets”. Per l’ex direttore sportivo dell’Empoli, nonostante il carattere, Mazzarri riuscirà a farsi valere anche in Inghilterra.
A cura di Alberto Pucci
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Dopo Claudio Ranieri e Francesco Guidolin, freschi protagonisti in Premier League, il campionato inglese sta per accogliere un altro allenatore italiano: Walter Mazzarri. Il 54enne tecnico livornese, attualmente ancora sotto contratto con l'Inter, sarebbe ad un passo dall'accettare l'incarico del Watford e sedersi sulla panchina che è stata, fino a pochi giorni fa, di Quique Sanchez Flores. L'annuncio ufficiale dovrebbe arrivare nelle prossime ore e per la scelta del tecnico italiano, ovviamente, è stata fondamentale la decisione della famiglia Pozzo: a capo del club inglese già da diversi anni. A dare la propria opinione sul più che probabile sbarco di Mazzarri in Premier League, è stato Pino Vitale: ex direttore sportivo dell'Empoli e "personaggio" che ha maturato una certa esperienza nel mondo del calcio.

Quique Sanchez Flores al passo d'addio

"Come vedrei Walter Mazzarri al Watford? Molto bene, anche se ha un carattere odioso e piange sempre al pari di Ventura – ha dichiarato Pino Vitale, in una recente intervista a "Tmw Radio" – Come allenatore, però, è uno che non fallisce mai. Secondo me non ha fatto così male neanche all’Inter". Reduce da una stagione conclusa a metà classifica e da una semifinale di FA Cup, persa contro il Crystal Palace, il Watford è dunque pronto ad accogliere Walter Mazzarri: il settimo allenatore degli "Hornets", negli ultimi quattro anni. In attesa dell'annuncio ufficiale, sarà Quique Sanchez Flores a concludere la stagione nell'ultima gara della stagione contro il Sunderland: "Ho un buon rapporto con la proprietà, ma non abbiamo lo stesso punto di vista sulla stagione fatta dal Watford – ha spiegato l'ex allenatore dell'Atletico Madrid al "Daily Star" – Capisco le ragioni della società, ma quando ci sono queste incomprensioni e meglio dirsi addio".

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