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Max sulle orme di Mourinho: anche la Juventus sogna il suo “Triplete”

Dopo l’impresa di Madrid, la Juventus ha ora la possibilità di eguagliare l’Inter e centrare un clamoroso “Triplete”. In attesa del viaggio verso Berlino, Allegri vince la finale di Coppa Italia contro la Lazio.
A cura di Alberto Pucci
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La stagione è quasi agli sgoccioli, ma se fosse per il popolo bianconero sarebbe meglio farla continuare fino ad agosto inoltrato. La gioia del quarto scudetto consecutivo è nulla in confronto ai fuochi d'artificio sparati a Madrid, dopo la conquista della finale di Champions League. A dodici anni di distanza, il colore bianconero torna di moda anche in Europa e lo fa nel modo più clamoroso possibile: eliminando con merito i campioni in carica. Un'annata cominciata male, con l'addio di Conte e l'arrivo dell'indesiderato Allegri, e che si sta concludendo nella maniera migliore possibile con trionfi e soddisfazioni in serie. Archiviato lo scudetto numero 33 (o 32, 0 31…ma a questo punto che importa?), vinto a mani basse e mettendo il bavaglio alla Roma prima e a tutte le altre poi, ora non rimane che aspettare l'ultimo atto di una stagione fantastica, che i tifosi juventino tramanderanno alle generazioni future. Tra il tricolore e la finale di Berlino, c'è anche la vittoria in Tim Cup e l'ultima sfida contro la Lazio di Pioli che Matri ha risolto con una rete nei supplementari. L'ambizione, a questo punto, è più che lecita: vincere anche l'ultimo trofeo ed eguagliare Josè Mourinho, con un "triplete" tutto bianconero.

Il tabù da sfatato della ‘decima'. La Coppa Italia mancava da venti anni, trofeo che consente ai bianconeri di realizzare quel sogno che – abbinato alla Champions – porterebbe in dote il filotto di successi in stagione. Il doppio palo di Djordjevic e poi la rete dell'ex Genoa sembrano un segno del destino.

Marotta incredulo – Nella pancia di un "Bernabeu" triste e solitario, chi ha a cuore la vecchia signora lo riconoscevi dal primo sguardo. All'Olimpico come alla casa blanca, l'atmosfera è di festa. Davanti allo spogliatoio della Juventus, è un via vai di facce allegre e contente… a partire da quella di Beppe Marotta: "Se qualcuno me lo avesse detto ad inizio stagione non ci avrei creduto – ha dichiarato il direttore juventino ai microfoni di Sky – ma questo è il bello del calcio. Il pronostico della vigilia era diverso, ma a volte una piccola riesce a trionfare su una grande squadra. E' stata una prestazione storica e stoica, di grande personalità e sofferenza. Merito anche di Allegri che ha saputo interpretare nel miglior dei modi il match. La mossa di rinforzare la difesa è stata un'ottima idea e, anzi, potevamo anche chiudere con un risultato diverso viste le occasioni nel finale. Siamo onorati di essere in finale. Cosa succederà? Cominciamo ad andare a Berlino e poi vediamo. La partita di stasera è la dimostrazione che i miracoli e i sogni, a volte, si possono anche avverare".

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