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Mauro Zarate: “Ho pensato di smettere quando mia moglie ebbe il secondo tumore”

L’argentino ex Lazio, Inter e Fiorentina, oggi tornato al Velez si è raccontato a 360 gradi ricordando i momenti più duri della sua carriera come nel periodo della malattia della moglie Natalie. E sulla Serie A di oggi ha le idee chiare: “Le sorprese sono la Lazio e il Napoli”
A cura di Alessio Pediglieri
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Ha girato mezzo mondo in cerca di gloria che ha trovato ad intermittenza. Mauro Zarate oggi è tornato a casa, al Velez, in Argentina dove iniziò la sua avventura calcistica. Tanti club, tanti campionati, anche in Italia soprattutto con le maglie di Lazio e Inter. Poi l'Inghilterra e infine il ritorno in patria. A 30 anni la carriera è oramai in discesa, le soddisfazioni ottenute sono da tenere strette al cuore e ai ricordi, così come i momenti più difficili, come quando è stato diagnosticato il secondo tumore al seno alla moglie.

Il giocatore Zarate, fenomeno incompreso

Jolly e giocoliere, amato dai tifosi

Mauro Zarate è di quei giocatori il cui talento fa innamorare i tifosi e i presidenti dei club. Un po' meno i tecnici che cercano sostanza oltre la spettacolarità delle giocate. Ma l'argentino, classe '87, ha sempre ammaliato tutti gli esteti del calcio grazie alle sue doti balistiche e di dribbling in mezzo al campo. Ambidestro, palla al piede riesce spesso a creare superiorità numerica per la propria squadra, trovando a volte anche la via del gol personale. Sa giocare su tutto il fronte d'attacco da prima o seconda punta e da esterno.

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Il giro d'Europa tra Premier e Serie A

Insomma un jolly vero e proprio che però non è mai sbocciato definitivamente. Ai tempi della Lazio, arrivando da Birmingham sembrava un colpo fenomenale per i capitolini, con cui però entrò in collisione con Lotito. Ci fu il prestito all'Inter, con tanti bassi e pochi alti, quindi il primo ritorno al Velez, poi il praticantato in Premier tra West Ham e QPR fino alla chiamata della Fiorentina. Il ritorno in A non è stato dei migliori con tante attese disilluse da prestazioni insufficienti fino al ritorno in Premier al Watford dove il ginocchio ha fatto crack. Da lì, la decisione ultima: tornare a casa, al Velez, in famiglia.

La parte umana di Zarate

Il tumore della moglie e la voglia di smettere

Questo è il Mauro Zarate che tutti conoscono ma c'è anche la parte umana, più nascosta, meno visibile che l'argentino ha però voluto raccontare. Momenti facili e felici, altri dolorosi e complicati. Il tutto affrontato e superato grazie alla propria famiglia. Anche e soprattutto ai tempi del secondo tumore al seno della moglie Natalie

È quanto di più terribile abbia mai vissuto. Con lei e i miei figli abbiamo avuto momenti di grande sconforto.Ho anche pensato di smettere di giocare quando le è stato diagnosticato per la seconda volta il tumore al seno dopo la prima operazione. Poi lei mi ha convinto a proseguire. E ora che lei sta meglio ammetto di aver fatto bene a seguire il suo consiglio

La nostalgia della serie A, dove tifa Napoli e Lazio

Dall'Argentina, Zarate guarda comunque di buon occhio la Serie A e cosa sta accadendo. Non solo la corsa scudetto ma anche quella relativa alle prime posizioni. Dove c'è la Lazio che sta sorprendendo tutti tanto da essere considerata la versa sorpresa della stagione, insieme alla capolista Napoli capace di coniugare gioco e risultati come nessuno in Italia

Sono rimasto molto stupito dalla Lazio: credo possa arrivare in Champions senza problemi. Per lo scudetto invece dico Napoli: per la qualità del gioco gli uomini di Sarri meritano questo successo".

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