Matuidi contro i cori razzisti di Cagliari: “Deboli che cercano di intimidire con l’odio”

Nonostante i buoni propositi, anche il nuovo anno è cominciato all'insegna del razzismo. Dopo aver censurato nei dodici mesi scorsi gli episodi più gravi, il mondo del calcio si ritrova a commentare il primo triste caso del 2018. Al centro della polemica, c'è ancora parte della tifoseria del Cagliari: purtroppo già salita alla ribalta della cronaca per le offese dell'aprile scorso a Sulley Muntari. A puntare il dito contro i tifosi è stato questa volta Blaise Matuidi.
Il giocatore della Juventus, verso la fine del primo tempo, è stato infatti vittima di alcuni insulti dopo uno scontro di gioco con un difensore del Cagliari. Infastidito dai cori e dai buu degli ultrà sardi, il bianconero ha subito protestato platealmente con gli stessi tifosi e con l'arbitro Calvarese che, richiamato dal centrocampista francese, ha però lasciato continuare il gioco.
Da Boateng a Matuidi
Nella stagione della grande novità del Var, il calcio italiano è invece di nuovo di fronte ad un "vecchio" problema: mai veramente combattuto fino in fondo. Dopo il clamoroso gesto di Boateng, poco e nulla è cambiato nel nostro movimento. E Matuidi è l'ennesimo esempio e vittima. Già vittima di cori simili nella partita giocata a fine dicembre a Verona contro l'Hellas, il francese si è così ribellato a questo nuovo episodio di razzismo attraverso poche righe pubblicate sui suoi profili social.
"Oggi ho assisitito a scene di razzismo durante la partita. Le persone deboli cercano di intimidire con l'odio. Io non riesco ad odiare e posso solo essere dispiaciuto per coloro che danno questi cattivi esempi. Il calcio è un modo per diffondere l'uguaglianza, la passione e l'ispirazione ed è questo per cui sono qui. Pace".