Mascherano: “A Napoli sarei venuto per Benitez ma il club non fece offerte”
Javier Mascherano al Napoli, un sogno di mezza estate sfumato non per volontà avversa e nemmeno preclusione da parte del calciatore, ma perché gli azzurri "mai hanno presentato un'offerta formale" – come racconta il calciatore a Radio Onda Cero – per far sì che il ‘volante' sudamericano arrivasse sotto il Vesuvio. L'uomo di ‘lotta e di governo', il mediano basso capace d'essere un frangiflutti davanti alla difesa oppure colonna del reparto arretrato (come gli è capitato anche in blaugrana). El jefecito (il piccolo capo, per il modo in cui interpreta il ruolo e il modo di stare in campo), leader dell'Argentina al Mondiale in Brasile che guarda fisso negli occhi Romero gli prende il viso tra le mani e lo catechizza a dovere perché pari i rigori degli olandesi. Rafa Benitez lo avrebbe (ri)voluto in rosa dopo averne conosciuto, apprezzato e alimentato le qualità a Liverpool.
Stima reciproca. E' quella che lega Mascherano al tecnico spagnolo, un rapporto nato nel Merseyside e mai terminato anche se la carriera ha portato entrambi su strade differenti. "Con Rafa ho un ottimo rapporto, ci sentiamo spesso – ha aggiunto Mascherano alla vigilia dell'amichevole con il Portogallo – e quest'estate si era parlato con lui della possibilità di raggiungerlo a Napoli". Un rimpianto in più per i tifosi partenopei ai quali è toccato ingoiare anche il boccone amaro della mancata qualificazione alla fase a gironi della Champions League per eliminazione nel confronto diretto con l'Athletic Bilbao. Cosa è accaduto? Semplice… "non c'è mai stata trattativa perché il Napoli non l'ha mai iniziata". E se Benitez è il manager al quale deve molto sotto il profilo umano e professionale, c'è anche un altro allenatore che Mascherano menziona come importante: "Si tratta di Guardiola, mi ha insegnato molto anche lui".