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Marotta e le rivali scudetto della Juve: “Inter la più temibile”

Il dirigente snobba il Napoli: “Credo che l’Inter, non avendo impegni internazionali, può modulare meglio la propria preparazione. E’ una squadra molto concreta, non è spettacolare, ma è cinica e ottiene risultati importanti”. Una battuta sul momento no di Dybala: ” Oggi devo dire con certezza che è un grande talento, per diventare campione ci vuole del tempo”.
A cura di Marco Beltrami
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Domenica da incorniciare per la Juventus. Il successo, seppur risicato, sul fanalino di coda Benevento si è rivelato pesantissimo per i bianconeri in virtù dei risultati provenienti dagli altri campi. Il pareggio del Napoli in casa del Chievo e quello casalingo dell'Inter contro il Torino, hanno permesso alla squadra di Allegri di portarsi al secondo posto solitario a meno uno dalla vetta occupata dagli azzurri, piazzando il sorpasso ai danni della formazione di Spalletti. La corsa per il titolo è più viva che mai, e Beppe Marotta ha fatto il punto della situazione nel corso della sua ospitata ai microfoni de "La Domenica Sportiva".

Inter prima rivale per il titolo della Juventus

L'amministratore delegato della Juventus negli studi Rai ha sorpreso tutti, considerando l'Inter e non il Napoli la prima rivale per lo scudetto. Ecco perché: "Credo che l'Inter, non avendo impegni internazionali, può modulare meglio la propria preparazione. E' una squadra molto concreta, non è spettacolare, ma è cinica e  ottiene risultati importanti. Quindi credo sia quella più temibile".

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Il percorso straordinario del Napoli

Ovviamente anche il Napoli sarà tra le squadre da battere per puntare al titolo per il dirigente, soprattutto in virtù di quanto fatto in avvio di stagione: "Il cammino del Napoli fino ad ora era stato straordinario, il pareggio con il Chievo ha tranquillizzato un po' il campionato, però ha fatto un percorso straordinario. Noi l'abbiamo fatto ordinario, ma rispetto all'anno scorso siamo in perfetta media".

La Juventus e il sogno Champions

L'obiettivo primario della Juventus è ancora una volta lo scudetto, a i bianconeri non hanno perso le speranze di vincere la Champions League. Anche dopo l'ennesima delusione per una finale persa a Cardiff, ormai metabolizzata secondo Marotta: "La Champions? E' un qualcosa che tutti i tifosi juventini aspettano e anche noi. Delusione per Cardiff? Ormai abbiamo imparato a perdere le finali…".

Marotta sull'addio di Bonucci

E a sorpresa ecco il collegamento in diretta con Bonucci dopo il posticipo Sassuolo-Milan. Marotta torna sui motivi dell'addio del centrale ribadendo la sua volontà di confrontarsi con una nuova esperienza: "Le scelte vengono fatte principalmente dai giocatori. Nel momento in cui Bonucci ha intrapreso una decisione, noi gli siamo andati dietro, la Juve non trattiene i giocatori che esprimono la voglia di andare via. Questo non significa che i rapporti fossero cattivi".

Dybala ha bisogno di tempo per diventare un campione

A proposito di singoli, non è un momento particolarmente felice per Dybala. La Joya dopo un avvio di stagione strepitoso sta rifiatando e non riesce a trovare il gol. Marotta non fa drammi: "Appannamento Dybala? Secondo me è un percorso normalissimo di crescita. Ricordo che Dybala non ha ancora 24 anni, quindi è normale che un giocatore della sua levatura calcistica trova la maturità intorno ai 26-27 anni. Oggi devo dire con certezza che è un grande talento, per diventare campione ci vuole del tempo".

Il Var toglie le emozioni, parola di Marotta

Anche contro il Benevento la Juve ha reclamato per un mancato rigore. Non è servito dunque il Var, nei confronti di cui Marotta non nasconde lo "scetticismo": "Il Var oggi ci toglie le emozioni. A Bergamo ho fatto anche una brutta figura perché  c'è stato annullato un goal dopo qualche minuto e ho dovuto reprimere quella emozione forte tipica del momento del goal. Noi penalizzati? No, ci hanno dato rigori sia a favore che contro. Consideriamo la Var come uno esperimento, deve essere armonizzata meglio, dando comunque la centralità all'arbitro che è in campo. Ma siamo assolutamente favorevoli".

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