Mario Balotelli è il colpo di calciomercato del Milan (VIDEO/FOTO)
“Sto arrivando” è il messaggio mandato agli amici bresciani da Mario Balotelli, convocato per la gara di Premier con il Qpr ma già con la valigia pronta per trasferirsi in Italia e indossare la maglia rossonera. E adesso può farlo: gli inglesi hanno ceduto, l'attaccante della Nazionale ora può tornare in Italia. Al Milan, finalmente. Ha già lasciato il ritiro dei Citizens: arrivo previsto domani mattina. Poi sarà a Milanello: effettuerà le visite mediche, poi firmerà il contratto. Cresce l'attesa per il suo debutto che potrebbe avvenire già domenica prossima contro l'Udinese. Il ‘tridente delle creste’, come l’ha ribattezzato El Shaarawy, è completo: Faraone, Niang e SuperMario che dovrebbe indossare la maglia numero 45 (inizialmente, si credeva prendesse la numero 9, ma una sorta di regolamento nelle competizioni europee lo impedirebbe). Tre giovani, in linea con il nuovo corso della dirigenza per rifondare una squadra capace di riaprire un ciclo vincente. Attesa snervante, la diplomazia ha lavorato continuamente: la fitta rete di contatti tra Milano e Manchester, con il procuratore Mino Raiola a limare differenze e a favorire accordi, non s’è mai fermata.
Disposto a ridursi l'ingaggio. Non più 5 milioni di euro all'anno, ma 4 più bonus. E' la novità, oltre che la volontà espressa dal calciatore, che ha dato un'accelerata alla trattativa.
Le cifre. Venti milioni circa (più bonus), tanti ne ha offerti il Milan per l’ingaggio a titolo definitivo a fine stagione di Balotelli, ma senza il sacrificio di Boateng (com’era trapelato nei giorni scorsi dai tabloid): non più prestito, dunque, ma investimento importante. Pagamento della cifra spalmabile in 5 anni. Al calciatore, invece, contratto quadriennale, ma con la riduzione accetata da Super Mario: abbastanza per ‘mettere la testa a posto’, tornare a brillare in quella Serie A che l’ha lanciato e convincere Cesare Prandelli, ct della Nazionale, a dargli fiducia.
La ‘mela marcia'. Così lo definì Silvio Berlusconi che poi chiarì il senso delle sue parole. Il concetto era stato male interpretato. "Non mi riferivo a Balotelli, ma era un discorso sulla necessità che nello spogliatoio ci fossero delle presenze positive. Mi scuso per la mia incompletezza nei suoi confronti".