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Maradona a Insigne: “Quando vincevo non eri nato. Demmo 4 palloni al Milan, 5 alla Juve”

L’ex Pibe de Oro dà un segno di pace e di perdono al ‘magnifico’ con la mano de dios. Insigne gli aveva chiesto scusa per averlo messo in secondo piano rispetto al ‘fenomeno’ Ronaldo. “Quelli erano i modelli dei suoi tempi, ma va bene così. Io ho regalato tanta gioia a sua padre e ai napoletani”.
A cura di Maurizio De Santis
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A Napoli la chiamano ‘disturbata', qualcosa di molto simile all'incidente diplomatico che può accadere quando a causa di un equivoco c'è il rischio che la situazione trascenda. Insigne, 26 anni, oggi talento azzurro che sogna lo scudetto, nemmeno era nato quando l'ex Pibe de Oro regalava ai partenopei la gioia dei trionfi tricolori. Nell'intervista al media americano The Player's Tribune il ‘magnifico' aveva chiesto scusa all'ex campione argentino per averlo messo in secondo piano rispetto al ‘fenomeno' dell'Inter, Ronaldo. Come l'ha preso ‘el diez' un affronto del genere? Con un sorriso e una battuta che il suo assistente – Stefano Ceci – ha veicolato attraverso Il Mattino.

Non c'è bisogno che si scusi – ha ammesso Maradona -. Anzi mi dispiace che non abbia vissuto i momenti che ha vissuto suo padre e che hanno vissuto Napoli e i napoletani così come li ho vissuti io.

Con la mano de dios gli ha dato un segno di pace e lo ha perdonato. Non c'è pericolo che il 24 azzurro venga scomunicato, né che su di lui cada l'anatema del dio del calcio, per quelle parole che hanno mescolato sacro e profano. perché a Napoli il calcio è una religione pagana e i suoi idoli resistono ai rovesci del tempo e delle classifiche di campionato. "Da piccolo volevo le scarpe di Ronaldo, era sempre questa la mia richiesta a mio padre. Oggi ti dico: Diego scusami", aveva dichiarato Insigne. Parole che sono arrivate a Maradona, mostratosi indulgente nei confronti del suo ‘figlioccio' in azzurro.

Lui aveva come idolo Ronaldo e Ronaldinho perché quelli erano i modelli dei suoi tempi, ma va bene così – ha aggiunto -. È giusto però che Lorenzo sappia anche che noi abbiamo dato la felicità ai napoletani, e quindi anche al suo papà, di poter battere il Milan facendogli quattro gol ed alla Juventus cinque. Queste sono cose che non potrà mai cancellare nessuno.

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