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Mandzukic: “Entusiasta della scelta, la Juve è il meglio in Italia”

Dopo le prime parole bianconere di Sami Khedira, ecco quelle dell’ex attaccante dell’Atletico Madrid: “La Juventus è il massimo e spero di poter dare il mio contributo per nuove vittorie. Gotze? No, non l’ho sentito. E’ comunque un grande giocatore e può giocare dappertutto”. Al croato la maglia numero 17 che fu di Trezeguet.
A cura di Alberto Pucci
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Sorridente, disteso e tirato a lucido. Mario Mandzukic è entrato nella sala stampa dello "Stadium" per la sua prima conferenza stampa da nuovo attaccante della Juventus. C'era molta curiosità per le prime parole del croato ex Atletico Madrid e Bayern Monaco che, davanti ai molti cronisti presenti, ha commentato il perché della sua scelta di venire a giocare in Italia: "La Juventus è una grande squadra – ha esordito il croato – Sono anni che nutro una grande simpatia per questi colori. Per me non è stato difficile scegliere. Quì ci sono giocatori eccezionali, una squadra fortissima. La Juve è la prima in Italia ed è il motivo principale della mia scelta. In questa società c'è l'abitudine a vincere e spero di poter dare il mio contributo per conquistare nuovi traguardi". A rendere ancora tutto più naturale, è stato il feeling che da anni Mandzukic ha con il capitano bianconero Buffon: "Con Gigi ho avuto modo di parlare più volte. Gli ho sempre detto che è un mio idolo da quando ero bambino".

Il confronto con Tevez – Mario Mandzukic, che scenderà in campo con il numero 17 (lo stesso che aveva Trezeguet), ha poi spiegato come intende aiutare la sua nuova squadra: "Ho scelto questo numero perché l'ho sempre indossato sin da ragazzino, sia nei club che in nazionale. Voglio dare il massimo per questa maglia e aiutare i compagni, non soltanto con i gol. Vorrei dare un contributo più ampio. Contro la Juventus è sempre stato difficilissimo giocare, ora per fortuna non devo più preoccuparmi di questo. Sono entusiasta di poter giocare in questa squadra. Il peso di sostituire Tevez? Sappiamo tutti che è un grande giocatore e che ha fatto una brillante carriera. Vedremo cosa riuscirò a fare io".

Per un Carlitos che parte, un Mario che arriva. A ben guardare, entrambi hanno sempre avuto un particolare feeling con il gol: "Non me la sento di promettere un certo numero reti – ha spiegato Mandzukic – Non sono tanto importanti i successi personali, quanto i trofei. Se ho sentito Mario Gotze? Non non ci siamo parlati. Ho giocato con lui e credo possa giocare in qualsiasi squadra perché è davvero un giocatore di grande qualità, oltre che un bravo ragazzo".

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