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Mancini sta con Mou e Ancelotti: “Insulti negli stadi, cattiva abitudine solo in Italia”

Nella conferenza stampa di Coverciano il ct della Nazionale tocca tutti i temi sul tavolo: dalla reazione dello ‘special one’ a Torino alla denuncia di Ancelotti che ha chiesto di sospendere le partite. Sul futuro degli Azzurri e sulle scelte chiarisce: “Noi guariti, non siamo mai stati malati. Semmai è una situazione difficile. E a tal proposito voglio chiarire che nessuno è bocciato”.
A cura di Maurizio De Santis
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La Nazionale torna in campo sabato prossimo, 17 novembre, per giocare a Milano l'ultima gara della Nations League con il Portogallo. Il 20, invece, gli Azzurri saranno di scena a Genk (in Belgio) per l'amichevole con gli Usa. Nella conferenza stampa che apre la settimana di lavoro a Coverciano Roberto Mancini tocca tutti i temi sul tavolo, compresi quelli più scottanti degli ultimi giorni: dalla mimica di Mourinho – che ha reagito agli insulti dei tifosi della Juventus – fino alla sfuriata di Gonzalo Higuain, espulso nella sfida contro i bianconeri. Il ct sta dalla parte dello ‘special one' e – come Ancelotti – censura gli atteggiamenti irriguardosi all'interno degli stadi di Serie A. "Solo in Italia c'è questo cattivo modo di comportarsi – ha ammesso Mancini -, all'estero certe cose non accadono. Fermarsi potrebbe essere un segnale. Mourinho? Credo non abbia fatto nulla di male".

A proposito di cattivi esempi, come giudica la rabbia de Pipita? Da ex calciatore sa cosa si prova e immagina come possa essersi sentito frustrato l'argentino dopo aver fallito un calcio di rigore in un momento così delicato dell'incontro e per giunta in un match molto importante. "I rigori si possono sbagliare, poi ha già chiesto ampiamente scusa per la reazione avuta – ha aggiunto Mancini -. E su Cristiano Ronaldo dico che ha tutto per meritare di vincere il sesto Pallone d'Oro".

Come sta la Nazionale? La vittoria contro la Polonia ha evitato la retrocessione nella Lega B d'Europa, il percorso di guarigione però è ancora lungo anche se Mancini utilizza un termine differente. "Italia guarita è una parola grossa, non penso che sia mai stata malata. Semmai dobbiamo fare il massimo per uscire quanto prima da questo momento difficile. E a tal proposito voglio chiarire che nessuno è bocciato… non lo è Balotelli, né El Shaarawy. Anche quelli che non sono venuti fino a oggi, tutti fanno parte di questo gruppo. Zaniolo lo abbiamo chiamato, ha giocato in Champions League e in campionato, è giovane e ha bisogno di giocare".

Poi ci sono i tre volti nuovi in Azzurro, il ct spiega così le sue convocazioni. "Grifo aveva già fatto presenze nell'Under 19 e nell'Under 21 e volevo vederlo da vicino dopo averne parlato con Evani. Sensi credo sia un giocatore di qualità e merita questa opportunità. Così come Tonali, ottimo calciatore in chiave futurae dotato di grande fisicità".

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