Mancini spinge l’Inter: “Noi da scudetto, nessuno è più forte”

La sconfitta di Napoli brucia e fa male. Quando Mancini vi fa cenno in conferenza stampa è come strofinare grani di sale sulla pelle. Doppietta del Pipita, doppietta di pali (quelli centrati dall'Inter nel finale) e poi la ‘mano de dios' di Reina sono spine nel fianco. Grande Inter. Inter da scudetto, attaccata a quei venti minuti della ripresa e poco memore dei settanta precedenti (in particolare nel primo tempo) in cui ha sofferto gli azzurri. Grande Inter, Inter da scudetto… il minimo per un allenatore che percepisce 4 milioni d'ingaggio (cinque volte quanto guadagna Sarri) e per una squadra allestita senza badare a spese. "La partita del San Paolo – dice Mancio in conferenza stampa – ci ha dato maggiore consapevolezza della nostra forza. Purtroppo, non sempre vince la squadra più forte ma la nostra sicuramente può lottare per lo scudetto fino alla fine in un campionato molto equilibrato. A Napoli mi è piaciuto l'atteggiamento, non abbiamo mai mollato nemmeno sul 2-0".
Caso Icardi. Zanetti ha invitato l'argentino a stare calmo: "E' solo un brutto momento ma passerà", ha ripetuto il vice-presidente nerazzurro. Il tecnico ne giustifica la prova opaca così: "Dopo aver preso gol subito la squadra si è chiusa e lui è rimasto un po’ isolato", ha detto il tecnico. "Forse doveva abbassarsi un po’ di più. Nel secondo tempo ho dovuto cambiare perché eravamo rimasti in 10".
A San Siro arriva il Genoa. "Giocano Handanovic, Miranda, Murillo, Melo e Jovetic", cinque elementi su undici sono pronti. Quanto alle scelte, il tecnico spiega così le decisioni che prende di volta in volta in attacco: "Abbiamo sei calciatori offensivi e pure ci serve trovare il giusto equilibrio – ha aggiunto -. Ljajic, per esempio, sa fare anche un lavoro di copertura. Perisic? E' reduce da qualche decimo di febbre ma ce la può fare".