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Mancini rivela: “Volevo Dybala all’Inter”

Il tecnico nerazzurro racconta il retroscena di mercato sull’argentino conteso anche da Napoli e Milan, poi finito alla Juventus.
A cura di Maurizio De Santis
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Il Napoli lo avrebbe affiancato a Higuain. Il Milan ha provato a strapparlo alla concorrenza della Juventus, che ha chiamato banco e convinto gli agenti dell'italo-argentino. Al novero delle squadre italiane interessate a Dybala s'è aggiunta anche l'Inter che ha tentato il colpo di mano a costo di una trattativa estenuante e una corte serrata. L'operazione, però, ha preso una piega diversa: l'ex rosanero è volato a Torino, divenendo così il nuovo idolo dei bianconeri sostituendo nel cuore dei tifosi l'Apache Tevez. Carlito's way adesso è in Argentina, quella di Paulo è a metà tra uno scudetto da conquistare (il primo per lui, il quinto di fila per la Juve) e una battaglia in Champions da onorare (doppio impegno col Bayern Monaco).

Tutto il resto è Joya, gioiello prezioso che Allegri ha preservato dalla pressione e accompagnato fino a quando non ha brillato di luce propria. E pensare che Mancini era già pronto a consegnargli una maglia in attacco… chissà accanto a Icardi cosa avrebbero combinato, magari la manovra d'attacco dei nerazzurri sarebbe stata più fluida ed efficace. "Abbiamo anche provato a prenderlo – ha ammesso il tecnico in un'intervista a ‘Sky Sport' -. Ci siamo stati dietro a lungo, poi purtroppo non è che uno riesce a prendere tutti". Dal mancato colpaccio all'acquisto che finora ha deluso le attese, si tratta di Kondogbia per il quale l'allenatore ha parole incoraggianti: "Diventerà un grande – ha aggiunto Mancini – ha le qualità per essere un campione. Stessa cosa per Dybala". 

Riflettori sulla stagione dell'Inter, iniziata bene e adesso in salita: l'obiettivo resta la conquista della Champions, vitale perché il campionato non sia un fallimento. Ci sarà ancora Mancini sulla panchina nerazzurra oppure raccoglierà lo scettro di Conte al timone della Nazionale dopo l'addio di Conte a Europeo concluso? "E' un grande onore. E' chiaro che la Nazionale per un allenatore, dopo tanti club, può essere la cosa più bella".

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