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Mancini: “Il Var aiuta gli arbitri, ma va usato sempre anche per evitare le polemiche”

Il commissario tecnico azzurro, durante un intervento radiofonico, ha commentato l’episodio del rigore non concesso in Roma-Inter: “Ho visto il momento del rigore su Zaniolo, l’arbitro poteva avere difficoltà nel vedere e si poteva usare tranquillamente. Il sorteggio azzurro? Ci saranno partite difficili come quelle di Atene e Sarajevo, ma comunque è un sorteggio buono”.
A cura di Alberto Pucci
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Il sorteggio del girone azzurro di qualificazione ad Euro 2020, ha regalato a Roberto Mancini una serata tranquilla. Il commissario tecnico, dopo le buone notizie arrivate da Dublino, si è infatti potuto concentrare senza particolari ansie sul big match dello stadio Olimpico tra Roma e Inter: una partita combattuta, nella quale ci sono state anche le polemiche per l'episodio di un presunto rigore negato alla Roma.

Intervenuto in diretta radiofonica su Rai Radio Uno, Mancini ha dunque affrontato anche il discorso del Var: "Ero contrario, però ora posso dire che aiuta gli arbitri – ha spiegato il ct, ai microfoni di ‘Radio Anch'io Sport' – Essendoci, va usato quasi sempre: ieri ho visto il momento del rigore su Zaniolo, l'arbitro poteva avere difficoltà nel vedere e si poteva usare tranquillamente, anche per evitare le polemiche".

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Il sorteggio, Balotelli e il fratello Vialli

Durante l'intervista radiofonica, Mancini ha ovviamente parlato anche del sorteggio per i prossimi Europei: "Le partite vanno giocate prima, ma è chiaro che è stato un buon sorteggioCi saranno partite difficili come quelle di Atene e Sarajevo, ma comunque è un sorteggio buono. Bisognerà però giocare le partite al massimo". Uno dei principali motivi di discussione legato alla Nazionale, è la ricerca di un bomber in grado di finalizzare la mole di gioco che l'Italia costruisce. Ecco perché si è tornati a parlare di Balotelli.

"Mi spiace che disperda il suo talento così, ma io penso che possa far divertire la gente facendo gol – ha dichiarato Mancini – La speranza è sempre l'ultima a morire, e io spero che scatti qualcosa nella sua testa. Il tempo passa e lui deve prendere le occasioni che ha". La chiusura non poteva non essere dedicata al problema di Vialli: "Non abbiamo mai parlato di questo, per me Luca non è un amico, è un fratello, come chiunque di quella Sampdoria con cui ho vissuto insieme la gioventù. Rispetto molto Luca e lo ammiro, gli voglio bene".

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