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Manchester City, Guardiola: “Ho bisogno di nemici. Rivincere la Champions? Darei tutto”

L’allenatore catalano del Manchester City ha confermato la sua ‘dolce’ ossessione per la Champions League da conquistare col club inglese: “I dettagli fanno la differenza, non conta solo saper vincere. In futuro mi vedo in una Nazionale, la Coppa del Mondo mi ricorda la Champions, ma avrei 400 giocatori tra cui scegliere”
A cura di Alessio Pediglieri
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Pep Guardiola per qualche istante è stato vicinissimo alla Juventus per il dopo Allegri, poi è rimasto al Manchester City dove da due stagioni vince la Premier League confermando doti assolute di leader della panchina. Una carriera votata al successo dal Barcellona al Bayern Monaco fino al City che non accenna a fermarsi. Adesso l'obiettivo numero uno resta la Champions con la squadra di Manchester, il futuro può attendere.

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La Champions prima di ogni cosa

E' questa la dolce ossessione dell'allenatore catalano che ha confermato in una intervista a Gol, di volere il massimo trofeo continentale che è sfuggito malamente lo scorso anno. Un torneo in cui l'elemento fortuna gioca moltissimo e che costringe sempre al massimo dell'attenzione per riuscire a limitare al massimo le situazioni avverse: "Darei tutto per vincere una nuova Champions League, ma ci sono sette partite molto difficili da superare e piccoli dettagli fanno la differenza. Nessuno pensava che Laporte avrebbe sbagliato un rigore, per esempio. Poi vieni eliminato e stai male per giorni".

Il rumore dei nemici, come Mou

Pep Guardiola, malgrado le tante avance di mercato è rimasto anche per la prossima stagione l'allenatore del Manchester City, dove ha subito anche critiche pesanti per il fallimento europeo, che non lo hanno toccato più di tanto, anzi. Un po' come Mourinho che "sentiva" il rumore dei nemici, Guardiola conferma che avere tanti avversari è elemento fondamentale per poter dare sempre il meglio: "Ho bisogno di nemici, di persone che mi odino".

Qui ho tutto. Non potrei essere in un posto migliore. Il ds Begiristain è la persona più importante della mia carriera, perchè si fida di me.

Oggi il City, domani una Nazionale

Quanto al futuro Guardiola non ci pensa, è concentrato a fare bene con il City, club che gli sta permettendo di realizzarsi anche in Inghilterra: "E' il club perfetto perché non giudica in base alle vittorie o alle sconfitte, così come i tifosi. Un domani? Mi piacerebbe allenare una nazionale, vorrei giocare una Coppa del mondo perche' mi ricorda la Champions League. Con il vantaggio che hai 400 giocatori tra cui scegliere".

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