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Manaj regala all’Inter la Coppa Italia Primavera: Juventus battuta anche a San Siro

Dopo l’1-0 conquistato allo Stadium nella gara d’andata, l’Inter vince anche a San Siro per 2-1 e si aggiudica la Coppa Italia. Grande protagonista della serata il nazionale albanese, espulso subito dopo il gol per simulazione. Anche il tecnico nerazzurro espulso nel rovente finale di gara.
A cura di Alberto Pucci
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Fresca di vittoria al Viareggio dove aveva sconfitto il Palermo e reduce dalla sconfitta nella gara d'andata di Coppa Italia giocata allo Stadium, la Juventus di Fabio Grosso è stata sconfitta anche nel ritorno della finale che si è giocato allo stadio Meazza di Milano, davanti a più di 15mila spettatori. A sbarrare la strada ai bianconeri, che speravano in un possibile triplete, è stata l'Inter di Stefano Vecchi che dopo aver vinto a Torino si è ripetuta anche a San Siro con un 2-1 in rimonta.

Dopo un primo tempo combattuto, dove il nerazzurro Manaj ha creato diversi problemi alla retroguardia bianconera e il portiere dell'Inter Radu compiuto un paio di interventi decisivi, la Juventus ha trovato il gol con il cipriota Kastanos: bravo a freddare il numero uno avversario con una conclusione imprendibile.

Si scatena Manaj

Un vantaggio che, però, non è bastato alla squadra di Fabio Grosso che nel secondo tempo ha subito la maggior pressione dell'undici di Stefano Vecchi. I nerazzurri, dopo un paio di buone chance, hanno trovato la rete del pareggio proprio con Manaj a meno di un quarto d'ora dal termine. Una grande giocata quella del nazionale albanese che, anche in questa occasione, ha confermato il suo talento: messo in evidenza soprattutto nell'azione del pareggio, dove è riuscito a saltare sia il difensore che il portiere avversario prima di depositare in rete la palla dell'1-1. Molte le emozioni el rovente finale di gara: un paio di buone occasioni per la Juventus, l'espulsione di Manaj (secondo giallo preso per simulazione), il gol del 2-1 di Zonta e la rissa generata dall'esultanza focosa del tecnico nerazzurro Vecchi, anch'egli successivamente espulso dal direttore di gara.

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