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Maldini: “Con Capello al Milan venimmo quasi alle mani”

A distanza di tanti anni l’ex capitano del Milan rivela che una volta lui e Capello quasi vennero alle mani: “Era la stagione 97/98 io e Capello litigammo, e ci mettemmo quasi le mani addosso. Mi mancò di rispetto”.
A cura di Alessio Morra
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Paolo Maldini è una delle leggende del calcio mondiale, ha vinto tutto con il Milan, con cui ha conquistato cinque volte la Champions League. Ma anche nella carriera di un calciatore forte e apprezzato in ogni angolo del mondo ci sono stati dei momenti complicati. In una bella intervista rilasciata a Sky il quarantasettenne difensore ha raccontato anche di un episodio che lo ha ferito moltissimo dopo l’eliminazione dell’Italia ai Mondiali di Giappone e Corea: “Quando ho perso le staffe? Nel 2002 dopo il Mondiale. Mi sono sentito maltrattato dalla stampa, il rispetto dei compagni c’è sempre stato. Il modo in cui è finito quel Mondiale non è stato bello. In modo particolare ricordo l’ultima conferenza, dove un giornalista mi chiese se mi sentissi un raccomandato. Andai via, potevano dirmi di aver giocato male. Ma non altro. Quello è stato un percorso, una crescita continua”.

La lite con Capello – Maldini ha svelato anche che nella stagione 97/98 lui e Capello arrivarono a un passo dal mettersi le mani addosso: “Una persona che ha condiviso parte della mia carriera è stata Capello. L’ultimo anno al Milan abbiamo litigato, quasi a metterci le mani addosso. Mi ha mancato di rispetto, credeva che l’avessi tradito. Ma non era così, l’ho odiato per qualche mese. Dopo la cosa è passata con il tempo”.

L’addio a San Siro – Al termine di un Milan-Roma del maggio 2009 Maldini si congedò dallo stadio di San Siro, effettuò il giro del campo, incredibilmente non ricevette applausi, ma una contestazione da parte della curva rossonera. Quel momento lo ricorda bene l’ex terzino sinistro che confessa di aver chiuso in quel momento con il Milan, perché successivamente nessuno della società disse nulla per criticare la curva: “Il ‘saluto’ della Curva nel giorno del mio addio al calcio è stata una cosa che non mi aspettavo. Pensandoci già quella sera, quanto successo mi ha reso distante da quel tipo di mondo. Mi ha reso anche felice da un certo punto di vista. Nessuno nel club ha preso una posizione, non è stata una cosa molto carina. Forse è stato il sigillo alla carriera”.

No alla Juve – L’ex difensore della nazionale ha anche svelato che all’inizio della sua carriera la Juventus provò ad acquistarlo: “La Juventus mi voleva. Una volta capitò anche all’intervallo di un Milan-Juve. Non c’era ancora Berlusconi, anche allora le mie intenzioni erano chiare. Mi sarebbe piaciuto vincere con il Milan, sono stato ripagato. Nel 1994 sono stato vicino alla Coppa del Mondo, ci sono rimasto male. Ma come posso lamentarmi per tutto quello che mi ha dato il calcio? Non posso, assolutamente…”.

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