video suggerito
video suggerito

‘Maestro’ Hässler, Totti e il ‘lato oscuro’ delle punizioni

L’ex tedesco, campione del mondo, racconta della sua esperienza in giallorosso e di quel ‘ragazzino’ che chiedeva di potersi allenare assieme a lui: “E pensare che non sapevo nemmeno chi fosse… avevo capito però che era dotato di un’ottima tecnica e soprattutto di grande temperamento”.
A cura di Maurizio De Santis
6 CONDIVISIONI
Immagine

"Scusa, Thomas, posso tirare le punizione con te?". Nel racconto della carriera di Hässler, ex Campione del Mondo e d'Europa con la Germania, c'è anche una pagina dedicata a Totti, il ragazzo che nelle tre stagioni in cui il tedesco indossò la maglia giallorossa (tra il 1991 e il 1994, 88 presenze e 11 gol) si avvicinava a lui e provava a carpirne i segreti. Quel giovanotto, appena 18enne, si tratteneva a osservare l'ex juventino (stagione 1990/1991, 32 presenze e 1 gol) che, una volta terminato l'allenamento, restava a provare calci franchi, affinare la tecnica e la mira, calibrare il tocco e l'effetto perché la traiettoria in partita gli riuscisse più velenosa che mai.

‘Maestro' e ‘allievo', l'uno accanto all'altro sul campo sul rettangolo verde: il primo è un calciatore affermato che per 12 anni (dal 1988 al 2000) vestirà la casacca della nazionale; il secondo è quel ragazzo che sarebbe divenuto bandiera e icona del club giallorosso spendendo la propria vita di calciatore sempre sotto le stesse insegne. "Ricordo che alla fine di un allenamento provavo per conto mio delle punizioni – si legge nell'intervista concessa a ‘Extratime' da Hässler –  c'era un ragazzino che si avvicinava a me e mi chiedeva di poterle battere con me. E pensare che non sapevo nemmeno chi fosse… avevo capito però che era dotato di un'ottima tecnica e soprattutto di grande temperamento".

https://www.youtube.com/watch?v=1uKZHtqByMI

Serie A (ex) campionato più bello del mondo. La Juventus e poi la Roma che lo ingaggiò per la somma di 12 miliardi di vecchie lire, l'ex tedesco ha giocato in Italia per quattro stagioni e conserva di quell'esperienza un ottimo ricordo nonostante non sia riuscito a conquistare alcun trofeo. "Per me s'è trattato di un'esperienza molto bella e importante. Ero orgoglioso di giocare in un campionato che accoglieva tutti i calciatori migliori che c'erano in Europa. Un campionato che allora era tanto forte quanto difficile. Peccato che oggi le cose siano cambiate".

L'Italia gli è rimasta nel cuore, così come la passione per il calcio giocato. L'età (50 anni) non gli consente di essere in campo ai livelli di una volta ma l'esperienza accumulata fa sì che possa intraprendere la carriera di allenatore al timone del Club Italia Berlino, formazione che milita nell'ottava serie tedesca (quasi fosse una sorta di Prima categoria italiana). Hässler sorride e chiude con una battuta: "In fondo, sono ancora in grado d'insegnare come si battono le punizioni".

6 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views