Madrid, i ribelli del Bernabeu: da Ronaldo a Isco tutti contro Benitez

Il tenente di vascello Benitez non ce l'ha fatta neanche stavolta. Dopo aver tentato di navigare le acque agitate intorno al Vesuvio, è andato clamorosamente a fondo anche nel Manzanarre: fiume che taglia in due la capitale Madrid e che scorre vicino al Santiago Bernabeu, uno stadio che mai gli è stato accanto in questa breve avventura decisamente poco "galactica". E' finita nel peggiore dei modi, dunque, l'esperienza madridista del 55enne "entrenador". Ciò di cui, probabilmente, si dovrà pentire l'ex comandante "Blanco" è il fatto di non essere mai riuscito ad avere la ciurma (ovvero, la squadra) dalla sua parte. Incomprensioni, critiche, polemiche, occhiatacce e battute sarcastiche alle spalle e, ovviamente, scelte tecniche hanno finito per spaccare lo spogliatoio, destabilizzare il tecnico e dare ossigeno ai polmoni di chi ha gridato e puntato il dito Benitez: quel gruppo di giocatori "ammutinati" e schierati, che hanno finito per far cadere la testa dell'allenatore.
Prima il Pipita, poi CR7 – Se a Fuorigrotta Benitez commise l'errore di farsi odiare da Hamsik e Higuain, a Madrid il tecnico è andato oltre inimicandosi mezza squadra… a cominciare da un certo signor Cristiano Ronaldo. Il feeling tra il simbolo del Real Madrid di questi ultimi anni e l'allenatore non c'è mai stato, così come non è mai esistita una sorta di tregua tra Benitez e un altro intoccabile del Bernabeu: Sergio Ramos. Il capitano, dopo esser stato ripreso pubblicamente dal tecnico dopo il derby con l'Atletico, non rimase a guardare e rispose per le rime: "Non mi interessa ciò che dice Benitez". A loro, nella lista degli ammutinati, bisogna aggiungere James Rodriguez e Isco (spesso lasciati in panchina da Rafa Benitez), Karim Benzema (che sin dall'inizio ha mostrato la sua antipatia verso il tecnico), Jesè (finito addirittura in tribuna) ed il "povero" Cheryshev che, molto educatamente, ha sollevato la questione della "poca comunicazione" tra lui e l'allenatore.