Madrid e Dortmund festeggiano l’ingresso tra le 8 grandi d’Europa
Giorni che hanno lasciato il segno – E' stata una settimana da incorniciare per Josè Mourinho: prima la doppia vittoria contro gli odiati rivali catalani di sempre, poi il passaggio del turno in Champions League contro il Manchester United. Sette giorni, o poco più, che hanno cambiato e rovesciato il mondo "blancos". Un "triplete" di vittorie che ha tranquillizzato un ambiente, fino a qualche settimana fa, in pieno fermento e legittimato un allenatore che, piaccia o no, non è propriamente un "pirla" (la citazione ci stava!) e rimane uno dei migliori in circolazione. Complimenti allo "Special One", quindi, e applausi per l'onestà "intellettuale" del portoghese che, al fischio finale dell'improbabile arbitro turco (e poi parliamo dei nostri), si è scusato con Sir Alex Ferguson e con il pubblico di Manchester. Cose che capitano e dovrebbe saperlo anche lo stesso Mou che, nonostante tenti di ricostruire la sua "verginità", ha spesso "sbroccato" contro il direttore di gara: basti ricordare lo "shampoo" che fece al povero Gianluca Rocchi, subito dopo il pareggio contro i Citizens ed il passaggio agli ottavi di finale. Madrid avanza e sarà, inevitabilmente, la principale squadra da evitare al prossimo sorteggio di Nyon (in programma il 15/3). Anche ieri, nonostante non sia stata una gran partita, i "blancos" hanno dimostrato di avere orgoglio, carattere e forza a sufficienza per resistere alle "sportellate" delle altre pretendenti al trono. "Abbiamo subito troppo, nonostante fossimo in superiorità numerica – ha dichiarato Mourinho nel post gara – Il nostro portiere è stato il migliore in campo e questo deve farci riflettere. Ha perso la squadra che ha giocato meglio". Una fotografia nitida di come siano andati i novanta minuti all'Old Trafford, un gesto elegante nei confronti di Sir Alex Ferguson che, dopo aver festeggiato le mille partite di Ryan Giggs, sperava di brindare anche al passaggio del turno.
La mina (vagante) tedesca – La favola dei campioni di Germania continua anche in Europa. Dopo la conquista del titolo in Bundesliga, lo "spread" della formazione di Jurgen Klopp è in continua ascesa anche nel vecchio continente. Il passaggio del turno, dopo l'andata nella splendida "Donbass Arena" di Donetsk, sembrava (ed è stata) una pura e semplice formalità. Troppa differenza in campo tra le due formazioni. Troppa la fame di vittorie dello squadrone tedesco che punta, giustamente, ad essere la mina vagante della Champions League. Jurgen Klopp sta raccogliendo i frutti del suo lavoro: ha costruito una macchina da guerra perfetta, ed è diventato l'oggetto del desiderio di molti "top club" europei, Roma compresa. Dopo il Chelsea di Abramovich, anche lo stesso Real Madrid, stufo (?) di Josè Mourinho, avrebbe fatto più di un pensiero sul tecnico nato a Stoccarda. In attesa di capire quali saranno le decisioni di Klopp, i tifosi del "Westfalenstadion" continuano a stropicciarsi gli occhi davanti alla marcia inarrestabile di Lewandoski e compagni: un cammino straordinario al quale ha reso omaggio anche Mircea Lucescu, tecnico degli ucraini: "Spero che il Borussia Dortmund arrivi in finale, perchè è una squadra davvero molto forte". Passare il turno contro i campioni di Germania, non sarà per niente facile. Fortissimi in casa (dove hanno sempre vinto) e tosti in trasferta, i tedeschi puntano a migliorare il cammino europeo di questi ultimi anni (non raggiungeva i quarti da tempo) e, magari, a ripetere il trionfo del 28 Maggio 1997, quando vinse la Champions League battendo la Juventus di Marcello Lippi. Il trionfo di Monaco, in casa bianconera ricordato solo per lo splendido gol di tacco di Alex Del Piero, e la possibile finale di Wembley, sono uno stimolo mica da poco per Klopp che, in sala stampa, ha giocato a nascondersi ("Non siamo i favoriti per la finale") e a fare l'indifferente davanti ai possibili prossimi avversari ("Non saprei indicare qual'è la formazione ideale da affrontare nei quarti"). Se stasera la Juventus farà il suo dovere, l'incrocio con i tedeschi sarebbe possibile e, da molti, auspicabile. Il dolore, per quella finale persa, è ancora presente nella testa dei tifosi della "vecchia signora" ed un'eventuale sfida contro il Borussia Dortmund (con relativa vittoria, ovviamente), sarebbe il miglior medicinale per curare definitivamente questa noiosa emicrania!