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Lazio, è morto Patarca: scoprì Nesta, Di Canio e Di Vaio

È morto l’ex allenatore delle giovanili e storico responsabile che portò in biancoceleste campioni come Di Canio, Di Biagio, Nesta e Di Vaio. Bruno Conti lo avrebbe voluto alla Roma nel 2005 ma rifiutò l’offerta per rispetto verso la gente della Lazio.
A cura di Vito Lamorte
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Lutto nel mondo Lazio. Nella notte è venuto a mancare, all'età di 72 anni, Volfango Patarca, ex allenatore delle giovanili e storico responsabile della scuola calcio della società capitolina.

Patarca è stato uno degli ultimi maestri di calcio, molto attento a insegnare lo sport ai ragazzi e nell'Urbe il suo nome era certificato di garanzia. I funerali dell'ex talent scout biancoceleste saranno celebrati domani alle ore 11:00 presso la chiesa del Quarticciolo.

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Il cordoglio della Lazio

Un messaggio di cordoglio è stato pubblicato sul sito ufficiale dalla società biancoceleste per la scomparsa di quest'uomoche tanto bene ha voluto e ha fatto al primo club della Capitale:

La S.S. Lazio, il suo Presidente, l'allenatore, i giocatori e tutto lo staff si uniscono al cordoglio della famiglia Patarca per la scomparsa di Volfango Patarca.

Nesta, Di Vaio, Di Canio: le scoperte di Patarca

Patarca ha portato in biancoceleste Alessandro Nesta, il capitano più vincente della storia della Lazio, e ha provato a prendere Francesco Totti, che però scelse di andare alla Roma. Grazie a questo bravissimo maestro di calcio sono esplosi altri campioni come Paolo Di Canio, Marco Di Vaio, Luigi Di Biagio e Flavio Roma.

Si racconta che proprio con Di Canio aveva un rapporto molto particolare perché entrambi sono nati e cresciuti al Quarticciolo e avevano un carattere molto simile. Pare che Patarca da giovane fosse un talento purissimo ma non riuscì a sfondare a causa di un carattere ribelle e, per questo motivo, provava a insegnare ai suoi ragazzi l'educazione oltre alla tecnica

Bruno Conti lo voleva alla Roma, disse "no"

Quando nel 2005 lasciò la Lazio, Patarca venne contattato dalla Roma con Bruno Conti lo voleva nel settore giovanile giallorosso ma lui, che non era nato tifoso della Lazio, rifiutò per rispetto verso la gente biancoceleste che gli aveva voluto bene.

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