Lulic, addio alla nazionale bosniaca: “I giovani imparino dai nostri errori”
Largo ai giovani. Senad Lulic ha deciso di dire addio alla nazionale bosniaca per concentrarsi esclusivamente sulla sua avventura alla Lazio. E' stato lo stesso calciatore classe 1986 ad ufficializzare il tutto attraverso una lettera pubblicata sul suo profilo Facebook ufficiale. Una decisione sofferta quella di Lulic su cui ha influito anche la mancata qualificazione ai Mondiali 2018.
Lulic lascia la nazionale bosniaca
A 31 primavere dunque il duttile calciatore della Lazio ha deciso di ritirarsi dalla nazionale della Bosnia. Lulic lascia la sua rappresentativa dopo aver accumulato 57 presenze, impreziosite da 4 gol. Il suo esordio risale al 1° giugno 2008 in occasione della gara amichevole contro l'Azerbaigian, mente la prima rete con la Bosnia è arrivata nel 2013 in occasione del confronto contro la Lettonia, valido per le qualificazioni ai Mondiali 2014. L'ultima presenza con la casacca della nazionale dunque resterà quella dello scorso ottobre in occasione del match perso 3-4 contro il Belgio.

La decisione di Lulic in una lettera su Facebook
Lulic ha ufficializzato la sua decisione in una lettera pubblicata su Facebook. Nel messaggio, il centrocampista ha spiegato i motivi dell'addio: "Le decisioni nella vita non sono mai prese sul un momento, soprattutto quando c'è di mezzo l'amore, quello che provo per la Bosnia e per la maglia della Nazionale. E' però il momento di dire addio. Ho parlato per tanti giorni con la famiglia ed i miei cari ed ho deciso così. Ho investito tempo, salute e tutto ciò che avevo per onorare il mio Paese: a volte è andata bene, altre male. Di sicuro, i momenti più belli li abbiamo vissuti in Brasile, quando siamo riusciti ad andare ai Mondiali".
Il messaggio ai giovani della Bosnia
E Lulic si augura che le nuove generazioni possano portare in alto la Bosnia, imparando dagli errori commessi da Lulic e compagni che hanno fallito la qualificazione a Russia 2018: "Non siamo riusciti a ripeterci e allora è bene che i più giovani imparino dai nostri errori per poter dare di più alla Bosnia. Grazie ai tifosi, alla dirigenza, i media, i compagni e tutti coloro che, in questi anni, sono stati parte della mia vita. Sono e continuerò ad essere il vostro tifoso n.1″.