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Lotta scudetto, Cassano vede Juve: “Il Napoli di Sarri? Sempre lo stesso film…”

L’ex fantasista ha voluto dire la propria sulla sfida scudetto che vede Juve e Napoli contendersi la vetta. E punta sui bianconeri accusando Sarri di non saper gestire il valore della propria rosa: “Possono acquistare chiunque, tanto lui fa giocare sempre i soliti noti”
A cura di Alessio Pediglieri
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Antonio Cassano oramai è uno spettatore non interessato. Il calcio lo guarda comodamente a casa propria dopo l'ultima triste e negativa parentesi di Verona. Per Fantantonio le partite sono dunque un mero pretesto per farsi un'idea di come sta procedendo la stagione di Serie A. Avvincente, per il duo di testa che si contende il titolo e per le quattro inseguitrici che spintonano per la Zona Champions.

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Sono questi infatti, gli argomenti che Cassano tratta con attenzione e la solita ironia. Propendendo per la Juventus, più solida, matura, esperta e guardando con sospetto al Napoli dove le scelte di Sarri – che fa sempre giocare gli stessi uomini – rischiano di rivelarsi un boomerang a lungo termine.

I' soldatini'  bianconeri favoriti

Cassano non ha cambiato idea: i bianconeri restano nel suo immaginario dei ‘soldtini' ma è proprio questa la forza del gruppo. Ognuno sa cosa deve fare, sono automi che reagiscono agli impulsi di Allegri nel modo migliore e quindi difficili da affrontare e battere.

Stimo moltissimo un tecnico come Allegri capace di saper cambiare. In campo lascia spazio ai giocatori, dando ordini e direttive ma assecondandone le caratteristiche.

Il martello tattico

A ‘Tiki Taka', Cassano preferisce puntare questa volta il dito sul Napoli e su Maurizio Sarri reo di avere una lettura limitata del proprio mestiere di allenatore.

E' durissima, ve lo assicuro, avere un tecnico che ogni giorno ti martella con due-tre ore di tattica. Tutti sanno cosa devono fare è vero, ma si perde l'estro e la fantasia.

Il grande limite di Sarri

La forza del Napoli – e di Sarri – dunque per Cassano può essere anche la più grande debolezza: non sapere cambiare gli interpreti in corsa e trovarsi eventualmente in difficoltà nel momento del bisogno.

Possono prendere chiunque, tanto Sarri fa giocare sempre gli stessi dodici-tredici. Vince, è vero e chi vince ha sempre ragione ma per me non è un bel gioco, sembra un film già visto dal finale scontato.

Un'Inter da Champions, forse

Infine, una battuta anche sulla ‘sua' Inter, che è naufragata lentamente andando alla deriva finendo per lottare per mantenere una posizione in Zona Champions tra Lazio e Roma e le minacce che arrivano da dietro con Samp e Milan sempre più vicine.

Avevo detto che l'Inter poteva vincere lo scudetto quest'anno ma sono stato affrettato. Ho portato forse un pizzico di sfortuna, è vero, ma spero che arrivino a questo punto almeno in Champions League

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