Lo sciopero dei calciatori di Serie A è ufficiale, il campionato slitta
E' diventato improvvisamente il tormentone dell'estate calcistica: più degli ultimi colpi di calciomercato, più delle imprese delle squadre italiane in Europa, a tenere banco sulle pagine dei giornali è ancora la questione relativa allo sciopero dei calciatori di Serie A.
NESSUN ACCORDO – Dopo il fallimento della mediazione del Presidente della FIGC Abete, che aveva proposto ieri un fondo di circa 20 milioni di euro per "garantire" la Lega Serie A di fronte a contenziosi con l'Aic, lo sciopero sembrava davvero inevitabile. Tuttavia nelle ultime ore, la situazione ha subito un ulteriore scossone grazie all'ultima proposta del Presidente del sindacato calciatori Damiano Tommasi, che ha formulato una sorta di piano b. E' stato infatti proposto alla Lega di firmare un accordo "ponte" fino al 30 giugno: come si è appreso da "La Gazzetta dello Sport", il documento si sarebbe basato su quello già firmato dall'Aic e rigettato dalla Lega con nessuna correzione momentanea agli articoli relativi al contributo di solidarietà e agli allenamenti separati. Una situazione provvisoria per permettere poi di riaprire, in un secondo momento, il tavolo delle trattative, evitando così lo sciopero.
SALTA LA PRIMA GIORNATA – Ma anche questo tentativo è fallito e quindi adesso è ufficiale: la prima giornata di Serie A salta, lo sciopero dei giocatori è stato confermato. La Lega ha rifiutato l'ultima proposta di Tommasi e dei calciatori, ritenendola una soluzione del tutto inadatta e inconcludente. Una decisione che rischia di provocare una reazione a catena davvero impressionante; il fatto che nessuna delle parti sia contenta e che tutti sembrano intenzionati a non fare un passo indietro cercando una conciliazione non fa sperare in nulla di buono.
Sciopero Serie A
Ufficiale, slitta la prima giornata della stagione 2011/2012
LE DICHIARAZIONI DI BERETTA E TOMMASI – Intanto le parole rilasciate dai diretti interessati sono abbastanza eloquenti e non lasciano presagire nulla di buono: il numero uno della Lega di Serie A, Maurizio Beretta, aveva dichiarato che "l'AIC fa sindacato ideologico, la loro resistenza è incomprensibile", rincarando la dose e affermando che "in Spagna si sciopera perché i calciatori non vengono pagati, in Italia invece per questioni scontate che non dovrebbero creare questi problemi e che in altri settori sono state risolte da tempo"; Beretta poi aggiunge un'ulteriore dichiarazione che non smorza i toni "la proposta fatta dall'AIC era stata concepita per farsi dire no". In risposta Damiano Tommasi, presidente dell'Assocalciatori, ha dichiarato: "Noi abbiamo provato a non far saltare la prima giornata, abbiamo presentato una nuova proposta ma non è stata accettata. Per questa mia ultimissima apertura in extremis mi sono beccato i rimproveri di alcuni calciatori. Non so dove voglia arrivare la Lega, ma questo è sempre stato il loro atteggiamento: ogni qualvolta ci trovavamo vicini alla soluzione trovavano il modo di farla slittare o di cambiare le carte in tavola".
… E QUELLE DI CELLINO E ABETE – L'ultimo a provare una mediazione è stato Giancarlo Abete, presidente della Federazione: "Sono rattristato per il mancato raggiungimento dell'accordo e la mia amarezza aumenta se penso che si rischia seriamente uno sciopero ad oltranza che potrebbe far slittare ancora l'inizio del campionato". Tensione tra i vari presidenti, specie tra quelli che avrebbero voluto che il campionato non slittasse. Uno dei più adirati è Massimo Cellino, patron del Cagliari, il quale punta il dito contro Beretta: "E' un presidente incapace che ha gestito la situazione con estrema superficialità. Le colpe di Beretta sono totali perché ha fatto gli interessi di poche società amiche, per questo gli chiederò i danni. Io non lo riconosco più come mio presidente".