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Sciopero dei calciatori: salta la prima giornata di Serie A

Beretta, presidente della Lega di Serie A, e Tommasi, leader dell’AIC, sono rimasti sulle proprie posizioni. A nulla è valsa la mediazione di Abete.
A cura di Alessio Morra
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beretta

Quando, il 7 agosto, i venti capitani delle squadre di Serie A hanno minacciato lo sciopero, la notizia è passata quasi sotto silenzio. Nonostante l’appoggio reale di Totti, Del Piero e Zanetti. Si pensava alla solita protesta all’italiana.

Damiano Tommasi, nuovo leader dell’AIC, quel giorno è stato diretto, ed ha detto a chiare lettere che l’Italia è l’unico paese calcisticamente evoluto dove non esistono norme contrattuali per tutti i tesserati. Il problema riguarda(va) il rinnovo del contratto collettivo. Un problema che la Lega calcio di Serie A e l’associazione calciatori si stanno portando indietro da quasi un anno. Perché già nel dicembre 2010 i calciatori minacciarono lo sciopero, che fu poi accantonato, ma allora il presidente era ancora Campana. Tommasi e Beretta i due litiganti, non si risparmiano mai. Per l’ex centrocampista giallorosso questa deregolamentazione non è più accettabile.

I Presidenti per provare ad evitare lo sciopero hanno scelto di incontrarsi il 18 agosto. Quel giorno a Milano non hanno concluso nulla. Perché mancavano Galliani e Lotito. Tutto è stato rinviato a ieri. A Roma, a pochi giorni dall’inizio del campionato. I Presidenti, compatti, hanno votato compatti (18 voti a 2) ed hanno ‘respinto di aderire al testo del contratto collettivo dell’associazione dei calciatori’. A sorpresa si è schierato a favore dell’AIC, il presidente del Cagliari Massimo Cellino, con lui Mezzaroma del Siena.

I nodi da sciogliere sono due. L’articolo 4, che riguarda il contributo di solidarietà che secondo i club dev’essere totalmente a carico dei calciatori; ed il punto 7 che prevede massima autonomia per i club nell’organizzare gli allenamento dei calciatori. Beretta non viene incontro ai calciatori, le proposte da lui avanzate, non piacciono a Tommasi.

Oggi nell’incontro decisivo, nella capitale, il presidente della FIGC ha provato a fare da mediatore. Abete, che ha provato ad allungare la partita, sperando di risolvere entro domani, ha ricevuto, nel primo pomeriggio, la delega dal Consiglio Federale per rinviare la prima giornata, ma prima di gettare la spugna, dopo aver parlato con il presidente del Coni Petrucci e con il sottosegretario allo sport Rocco Crimi, ha buttato sul piatto venti milioni di Euro. Questi soldi sarebbero stati dati alla Lega di Serie A per triennio 2011-13. La Lega li avrebbe potuti utilizzare in situazioni come questa. Di fatto la FIGC ha proposto di pagare lei il contributo di solidarietà. Ma Beretta ha risposto picche.

Damiano Tommasi ha ribadito che senza firma nel week-end non si gioca.

La prima giornata di Serie A salta, sarà probabilmente recuperata il 21 dicembre. Si comincia (forse) con la seconda giornata, il 10 settembre.

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