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Livorno-Atalanta 1-0: decide un gol di Paulinho

Il brasiliano a segno al 10′, Duncan sfiora il raddoppio nella ripresa (conclusione sul palo)
A cura di Maurizio De Santis
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Luci, Greco e Paulinho: sono loro i protagonisti della vittoria che il Livorno raccoglie in casa contro l'Atalanta. Successo meritato contro un avversario che, almeno in Toscana, è sembrato la brutta copia della formazione capace di tenere testa anche all'Inter di Mazzarri. Troppo rinunciatario nella fase iniziale della gara, quando gli amaranto prendono le redini del match e costringono i nerazzurri nella loro metà campo. Nervoso abbastanza da incamerare – complice anche l'eccessiva serenità dell'arbitro – ammonizioni e un'espulsione (quella di Carmona, fuori nel giro di mezz'ora) che condizioneranno tutta la partita. Sguarnito in difesa, laddove i passaggi filtranti di Greco e la velocità di Paulinho creano spesso scompiglio. L'Atalanta s'arrangia come può, Nicola invece piazza in campo una squadra ordinata e che beneficia anche del dinamismo di Mbaye lungo la corsia di destra (ed è proprio da una sua incursione che nascerà il ‘rosso' al cileno). In mediana, invece, a regge le sorti della manovra è Luci, uomo ovunque del centrocampo: corre, si sacrifica, marca, lotta e, appena può, fa sì che Greco sia abbastanza libero d'innescare l'arma letale del Livorno. E' il brasiliano Paulinho, che con la rete segnata all'Atalanta sale a quota cinque in classifica cannonieri (ma sfiora il raddoppio quando Scaloni salva sulla riga). C'è gloria anche per Duncan, che trova lo spunto buono ma il palo gli nega il 2-0. La squadra di Colantuono? Salvo qualche assalto nel finale s'è vista poco. I tre punti nello scontro diretto vanno al Livorno.

42′ PALO DI DUNCAN. Bella azione di contropiede del Livorno, Duncan è appostato al limite dell'area e batte subito a rete ma non è fortunato: il rasoterra rimbalza contro il palo, attraverso lo specchio della porta ed è preda della difesa atalantina a Consigli battuto. Pochi spiccioli di gara ancora: il quarto uomo segnala ben cinque minuti di recupero che trascorrono senza particolari sussulti e con gioco abbastanza confuso.

Ultimo cambio (39′) per Colantuono: fuori Moralez, dentro Marilungo. L'Atalanta si schiera col 4-2-3 e prova l'assalto finale con Denis punta centrale, De Luca e lo stesso Marilungo a completare il tridente. La gara entra nella fase più concitata: Duncan prende un cartellino giallo per gioco scorretto, scintille tra il ‘tanque' e Luci (l'argentino lo accusa di perdere tempo).

Al 32′ Nicola richiama in panchina Greco (salutato dagli applausi del pubblico per l'ottima prestazione) e lancia nella mischia Duncan (ex Inter): servono forze fresche per affrontare un finale di match che vede i bergamaschi decisi a giocare il tutto per tutto. E allora capita che Rinaudo, nel tentativo di fermare Denis, intervenga in maniera scomposta e rimedi il cartellino giallo.

Nella fase centrale della ripresa l'Atalanta prova la sortita in due occasioni: la prima al 24′, quando Moralez lancia De Luca (ma Bardi esce e quasi ci rimette una mano nello scontro di gioco), la seconda al 27′ quando Moralez non trova la deviazione vincente in piena area su cross arrivato dalla sinistra.

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Minuto numero 19, il Livorno va vicino ancora una volta al raddoppio. L'errore, questa volta, lo commette Consigli. Il portiere dell'Atalanta non è perfetto nell'uscita e si lascia sfuggire la palla. Greco interviene, controlla ma è fermato al momento della battuta dallo stesso Consigli. Si va avanti a strattoni: bergamaschi che si affidano a spunti individuali, toscani in pressione costante.

E' sempre il Livorno a fare la partita. L'Atalanta non riesce a trovare spazi utili mentre i toscani vengono spinti da Luci, protagonista a centrocampo di una prestazione maiuscola. Poche idee, manovra per niente fluida: la squadra di Colantuono mette in mostra tutte le pecche e soffre. Sofferenza aumentata dalla velocità di Paulinho e Greco, entrambi capace di creare problemi continui ai nerazzurri. All'11', poi arriva anche l'ammonizione per Moralez, altro provvedimento discutibile perché l'argentino viene punito per presunta simulazione. Al 17′ Colantuono inserisce De Luca per Del Grosso e rimescola le carte: difesa a quattro, solo Cigarini e Baselli in mediana e tre punte per tentare la rimonta.

3′ CHE ERRORE DI PAULINHO, tutto solo davanti alla porta sbaglia il raddoppio. L'attaccante brasiliano gioca sul limite del fuorigioco, sfrutta un lancio in profondità e prende in contropiede l'Atalanta. Davanti a se ha un'autostrada, nei pressi dell'area di rigore è affrontato dal portiere in uscita, lo salta e tira ma l'intervento provvidenziale di Scaloni sulla riga bianca evita il raddoppio e tiene in corsa l'Atalanta. Grande recupero da parte dell'ex centrale della Lazio, che mostra freddezza e tempismo.

Cominciato il secondo tempo. Nessuna sostituzione nelle due squadre se non qualche cambio tattico con Nicola che porta Mbaye sulla linea dei difensori (passando così alla difesa a quattro). Atalanta costretta a rimontare, Raimondi si alza accanto a Denis per una sorta di tridente con Moralez.

Primo tempo finito: Livorno in vantaggio con Paulinho. La prima porzione del match è appannaggio degli amaranto, scesi in campo con maggiore determinazione, molto attenti e soprattutto capaci di mettere subito sotto pressione l'Atalanta. Pressing costante, favorito anche dall'atteggiamento rinunciatario degli ospiti ma a a spostare l'ago della bilancia dalla parte dei padroni di casa sono la buona vena realizzativa di Paulinho (giunto al quinto gol in stagione) e il ‘rosso' a Carmona per doppia ammonizione (salterà la sfida contro il Bologna). "Appena mi ha toccato sono caduto", ha confessato Mbaye ai microfoni di SkySport, confermando la furbizia mostrata nell'occasione e l'eccessiva severità da parte di Russo di Nola.

Minuto numero 43′, l'ultimo brivido della prima frazione è di marca atalantina. Bardi esce male su calcio d'angolo, intervento condizionato anche dalla spinta di un avversario e la palla gli scivola dalle mani. L'Atalanta non ne approfitta, il numero uno toscano lamenta un fallo ma l'azione si conclude con un nulla di fatto. Pochi spiccioli di match ancora, il tempo da parte di Coda d'incamerare un ‘giallo' pesantissimo: diffidato, salterà la prossima partita contro l'Inter.

34′ ESPULSO CARMONA, Atalanta in dieci. Una fuga di Mbaye lunga la corsia di destra crea scompiglio nella linea difensiva degli ospiti. Carmona, già ammonito, prende il secondo cartellino giallo per gioco scorretto e viene spedito negli spogliatoi anzi tempo. Intervento scomposto, entrata fallosa. Troppo fiscale, lamenta Colantuono. Non c'è tempo per recriminare e il tecnico decide così di togliere Livaja (39′, entra Baselli) per dare maggiore equilibrio alla squadra. Si gioca su ritmi alti, con il Livorno che gestisce meglio il pallone forte anche dell'uomo in più.

I nerazzurri prendono coraggio e provano a uscire dal guscio. Un cambio di modulo in corsa di Nicola crea qualche falla in uno schieramento fino allora perfetto e allora gli orobici ne approfittano e fanno leva su una delle armi più pericolose: la velocità di Moralez. Tant'è che al 27′ l'argentino si fionda nello spazio e fila via verso l'area toscana. Affrontato da Emerson, finisce a terra… per l'arbitro Russo di Nola, però, si tratta di un normale contrasto di gioco. Colantuono s'infuria.

L'Atalanta si fa viva al 22′: passata la sfuriata iniziale del Livorno, la squadra di Colantuono trova un break su calcio di punizione – concesso per fallo su Denis – da posizione interessante, poco fuori dall'area di rigore. Sulla battuta si presenta Del Grosso, la cui conclusione è potente ma imprecisa e si spegne alta sulla traversa. E' solo un fuoco di paglia, perché la replica dei toscani arriva immediata: ci pensa Mbaye a guadagnare il fondo, cross velenoso che però non trova pronto alla deviazione Paulinho.

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E' il momento migliore per la squadra di Nicola: gli amaranto fanno pressing, sono ben messi in campo, Luci si sacrifica molto nel lavoro ‘di lotta e di governo', Greco appare abbastanza ispirato e in difesa le marcature sono abbastanza serrate da neutralizzare sia Moralez sia Denis. In mezzo al campo, Cigarini, abituale faro della manovra atalantina, è sotto tono. La prima ammonizione della partita è di Carmona (Atalanta, 17′) per un brutto fallo commesso.

GOOOOOOOL di Paulinho, Livorno in vantaggio (10′). Inizio di gara favorevole al Livorno va in vantaggio grazie a una bella azione costruita sull'asse Greco-Paulinho: passaggio filtrante per l'attaccante brasiliano che approfitta di un ‘buco' lasciato dalla difesa atalantina, prende la mira e batte Consigli con un diagonale preciso. Il gol subito, ma più ancora il modo in cui è maturato, fa scattare dalla panchina Colantuono, arrabbiato per la leggerezza commessa e per tutto lo spazio lasciato alla punta livornese.

La prima azione della partita è del Livorno: passano 40″ e Siligardi – reduce dalla rottura del legamento crociato del ginocchio sinistro – fa già capire ai nerazzurri che aria tira da quelle parti… un tiro al volo mette i brividi a Consigli, sorpreso dalla bordata scagliata dalla distanza. Tutto come da copione: a mantenere il pallino del gioco è la formazione di Nicola, mentre i bergamaschi se ne stanno arroccati a centrocampo, pronti a ripartire con la velocità di Moralez e il prezioso lavoro di sponda di Denis. E po c'è Livaja, sempre imprevedibile con i suoi inserimenti.

Squadre in campo, saluto, fair play e in tribuna spunta anche qualche striscione per Morosini, ricordando così l'ex calciatore del Livorno morto in campo, in preda a un attacco cardiaco.


La partita. Uno scontro diretto che il Livorno, ancora scottato dal pareggio per 3-3 contro il Torino nel turno infrasettimanale, vuole vincere. La squadra di Nicola deve battere l'Atalanta, per provare a uscire dal mucchio che s'agita nella parte bassa della classifica e l'esito rocambolesco della sfida coi granata grida ancora vendetta. In campo i toscani scenderanno anche con questa rabbia, confidando che Paulinho confermi il buon momento che sta attraversando. Quanto ai bergamaschi, sono alle prese con l'emergenza in difesa dovuta alla squalifica di Stendardo e alle non perfette condizioni di Yepes (Nica sembrava favorito al suo posto). Il punto strappato all'Inter, però, fa morale e le scelte di Colantuono sembrano abbastanza chiare:  Moralez fantasista alle spalle dell'unica punta, ancora Denis, centrocampo a tre con Migliaccio e Carmona affiancati a Cigarini.

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