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Liverpool, Klopp e la ‘maledizione’ Champions League: vuole la coppa alla terza finale

Il tecnico tedesco del Liverpool ne ha già disputate due, una con il Borussia Dortmund e una con i Reds, e questa sera sarà alla ‘prova del nove’: pochi giorni fa ha fatto riferimento a un proverbio per dire che la terza volta è sempre quella buona e ha fatto capire che se la giocherà come sempre. Facendo un parallelismo musicale, sarà davvero il Mago Klopp da Stoccarda il quinto Beatles così come McCartney dipingeva Epstein?
A cura di Vito Lamorte
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Jurgen Klopp e la ‘maledizione' della Champions League. Il tecnico tedesco del Liverpool ne ha già disputate due, una con il Borussia Dortmund e una con i Reds, e domani sarà alla "prova del nove": pochi giorni fa ha fatto riferimento ad un proverbio delle sue parti per dire che la terza volta è sempre quella buona ma il manager di Stoccarda, nonostante i favori del pronostico questa volta pendano dalla sua parte, affronterà questa finale come ha fatto con le altre. È la storia della sua carriera che lo dice: non si molla nulla e si va sempre alla ricerca del risultato attraverso dei solidi principi.

Per tutti gli appassionati di calcio Jurgen non era sconosciuto quando guidava Mainz o il Borussia Dortmund e quando è arrivato ad Anfield Road ha trovato una squadra molto diversa da quella che oggi mette a ferro e fuoco le difese d'Europa. Dopo aver preso il posto di Brendan Rodgers e aver visto partire uno dei più grandi prospetti del club, Raheem Sterling, questo tedescone con la faccia simpatica ha puntato su una serie di giovani promesse come Jordan Henderson, Roberto Firmino e Philippe Coutinho e con una difesa che, come dicevano i Beatles, urlava "Help!".

Klopp ha preso una squadra che si trovava fuori dalla top ten della Premier League e l'ha portata subito alla finale di Europa League e League Cup ma anno dopo anno sono stati aggiunti pezzi da 90 come Mohamed Salah, Virgil van Dijk, Alisson e Naby Keita. Il campionato "perso" a  97 punti, dietro al Manchester City di un solo punto, e la seconda finale di Champions in due anni  fa capire il livello a cui i Reds sono arrivati nel giro di pochissimo tempo. Una crescita di singoli e di squadra in cui si vede, pienamente, l'idea e la mano del tecnico tedesco.

Facendo un parallelismo musicale, potremmo dire che Klopp ha preso il Liverpool e lo ha fatto risorgere come Brian Epstein fece uscire dal Cavern i Beatles. Sarà davvero il Mago Klopp da Stoccarda il quinto Beatles così come McCartney dipingeva Epstein? Ad Anfield Road già non possono farne a meno ma con una Champions League sarebbe l'ennesima puntata di un Magical Mystery Tour che non si è mai fermato dal 1967. La prossima tappa sarà al Wanda Metropolitano di Madrid? Lo sapremo presto.

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