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Lionel Messi come Pelè, la foto dell’esultanza che fa impazzire Barcellona

Un’esultanza divenuta già un’icona. In Spagna, in particolare in Catalogna, i media hanno proposto l’accostamento tra Messi e Pelè: l’abbraccio a Dembélé e quel pugno chiuso sollevato verso il cielo, la postura e l’espressione del viso hanno richiamato alla memoria la gioia della ‘perla nera’ sollevata da Jairzinho nella finale di Coppa del Mondo vinta nel 1970 contro l’Italia.
A cura di Maurizio De Santis
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Una carezza in un pugno. La carezza è la foto dell'esultanza di Lionel Messi: tripletta d'autore al Siviglia, 50simo hat-trick della carriera, 33° gol stagione su 32 match giocati, vantaggio in classifica sull'Atletico Madrid che alimenta fiducia (+10 per adesso). Non c'era modo migliore per legittimare le prodezze contro il Siviglia, impreziosito dall'assist servito a Luis Suarez sì da servire il poker agli andalusi (4-2, a casa loro). Applausi a scena aperta scandiscono la gioia dell'argentino che salta in braccio a Dembélé, urla la propria felicità e solleva il pugno cielo in segno di vittoria.

In quel pugno c'è tutto: la malasorte presa per il collo e scacciata via dopo quell'infortunio all'avambraccio capitato a fine ottobre che sembrava foriero di un'annata difficile. In quel pugno c'è il parallelo – e chi ha i capelli bianchi lo ricorderà – con una leggenda del calcio mondiale. In una parola: Pelé. La perla nera che s'arrampicò in cielo per cogliere una stella, stringerla nel palmo della mano e consegnarla al suo Brasile che nel '70 vinse la Coppa del Mondo nella finale contro l'Italia (4-1).

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Una carezza in pugno, per gli affezionati del molleggiato che ricordano ancora l'abbraccio del campione a Jairzinho, il compagno di squadra con la maglia numero 7 che lo porta in trionfo in una delle immagini iconiche del calcio internazionale. Un gancio in mezzo al cielo, tanto per restare in tema canoro e spiegare ‘strada facendo' che nella carriera di un campione ci sono le discese ardite e la risalite, condizione quest'ultima che ha spesso accompagnato la vita da calciatore della Pulce.

Eccezionale, marziano con la maglia del Barcellona (che culla ambizioni di triplete, dalla Liga fino alla Champions League) ma non altrettanto straordinaria con quella della Seleccion argentina sulle spalle. Laddove è finito spesso – suo malgrado – nel cono d'ombra di Diego Armando Maradona, l'ex Pibe del Oro che tra il 1986 e il 1990 ha trascinato l'Albiceleste verso la gloria. Magari, prima di appendere le scarpette al chiodo anche Messi riuscirà a coronare anche questo sogno. E dal pugno chiuso una carezza nascerà.

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