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L’Inter soffre e si riprende: Conte vince grazie ai calci di rigore

Nella partita valevole per il ‘Trofeo Naranja’, la squadra nerazzurra è riuscita a superare il Valencia dopo una partita dalle due facce: brutta nel primo tempo, convincente nella ripresa. Al gol degli spagnoli segnato da Soler, ha risposto Politano su rigore a otto minuti dal termine. A decidere la sfida è stato il penalty finale di Bastoni.
A cura di Alberto Pucci
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Attesa dalla prima giornata di campionato contro il Lecce, l'Inter è rientrata in Italia con una vittoria arrivata dopo un match dalle due facce. Dopo un primo tempo poco convincente, nel quale non ha giocato un gran calcio, la squadra di Conte ha fatto meglio nella ripresa arrivando a pareggiare con Politano la rete di Soler e ad allungare la sfida con il Valencia fino ai calci di rigore, dove la freddezza di Bastoni è risultata decisiva. Per Conte si tratta di una buona iniezione di fiducia, anche se il lavoro del tecnico salentino non può ancora considerarsi finito. Troppo passiva per essere vera nel primo tempo, l'Inter dovrà infatti migliorare se vorrà presentarsi al meglio all'avvio della stagione.

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Più Valencia che Inter

Non è propriamente una gita di piacere quella dell’Inter allo stadio ‘Mestalla’. Di fronte ai nerazzurri c’è infatti una squadra viva e molto più avanti nella preparazione rispetto ai ragazzi di Antonio Conte. L’inizio della partita è infatti la conferma di questa differenza: il Valencia corre e lotta su tutti i palloni, l’Inter fatica soprattutto in mezzo al campo dove il pressing avversario toglie il respiro. A pagare questo avvio difficoltoso è dunque la difesa interista: presa d’infilata già al secondo minuto, quando il palo salva Handanovic dopo il destro di Soler.

Skriniar e soci sono infatti in difficoltà sulle incursioni spagnole. Poco protetti dalla mediana, dove Sensi, Barella e Brozovic faticano a far filtro, i difensori di Conte ballano la ‘rumba’ in diverse occasioni e devono ringraziare il loro capitano: protagonsita, come al solito, di interventi decisivi. Handanovic è il migliore in questa fase, ma nulla può di fronte alla sentenza del minuto numero 38: sfondamento sulla sinistra di Guedes, cross al bacio e incornata vincente di Soler lasciato colpevolmente solo dalla difesa milanese. Nei restanti minuti del primo tempo non arriva la reazione, e di nerazzurro c'è solo la faccia scura che accompagna Conte negli spogliatoi.

Un buon secondo tempo e i rigori premiano l'Inter

Probabilmente scossa dalle urla del suo allenatore nell'intervallo, l'Inter affronta l'inizio del secondo tempo con più decisione. Grinta e linee di passaggio cominciano ad arrivare, così come la pressione costante sull'avversario: costretto ora a rimanere rintanato nella propria trequarti e ad affidarsi soltanto alle ripartenze in velocità, spesso facilitate da qualche spazio lasciato dal centrocampo interista. Nonostante il dominio del gioco, di occasioni vere e proprie nell'area di Cillessen (entrato al posto di Domenech) non se ne vedono. L'unica emozione (per modo di dire) la crea Lautaro Martinez che salta e atterra male sul piede destro, rimanendo a bordo campo per qualche minuto.

A venti minuti dal gong finale, ecco l’inevitabile girandola di cambi. Antonio Conte ridisegna la sua Inter, dando spazio a molte seconde linee. Al posto del ‘Toro’ c’è ora il classe 2002 Esposito. A otto minuti dal termine, il ragazzino trova un pertugio e ci si infila: fallo netto in area e penalty del pareggio che Matteo Politano non sbaglia. Prima di tornare dal dischetto, per assegnare il trofeo ‘Naranja’ con l’ormai consueta lotteria dei rigori, è il Valencia a mettere ancora paura ad Handanovic: salvato prima da D’Ambrosio e poi dalla deviazione sulla linea da de Vrij. Dopo una lunga sequenza di tiri perfetti dagli undici metri, a regalare il trofeo a Conte e a far tornare a Milano la truppa nerazzurra con il sorriso è infine il tiro decisivo di Bastoni.

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