6 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Ligue1, il ritorno di Niang: “Gli errori in Serie A? Mi hanno aiutato a crescere”

L’ex Milan, Genoa e Torino è tornato a casa, in Ligue1 dove tutto iniziò. A 16 anni esplose nel Caen, oggi è la punta titolare del Rennes: “Gli errori del passato? Sono felice di averli fatti. Mi hanno permesso di crescere: oggi ho la testa a posto e voglio riemergere”
A cura di Alessio Pediglieri
6 CONDIVISIONI

Ligue1 andata e ritorno: M'Baye Niang potrebbe riassumere la sua attuale carriera sportiva in questo modo. Un modo semplice che racchiude tutta la voglia del classe 1994 di ritornare a essere decisivo, di giocare e di didvertirsi come quando aveva 16 ani, senza pensieri né pressioni: "E in quel tempo mi riuscivano delle giocate per nulla male", ricorda in una lunga intervista all'Equipe.

Immagine

Aveva iniziato al Caen, si ritrova al Rennes, in quella che si potrebbe definire la periferia del calcio francese, non un top team ma una realtà più compassata, senza pressioni insopportabili ma una fiusta palestra dove ritrovare fiducia in se stessi e riproporsi al grande calcio. In mezzo, tanta Italia e pochissime soddisfazioni con una avventura in Serie A che ha lasciato più ruggini che gioie.

Talento precoce. Milan, Genoa, Torino, M'Baye Niang ha trascorso in Italia gran parte della sua gioventù calcistica, senza però mai riuscire ad incidere. Talento precocissimo, già in prima squadra al Caen a 16 anni, poi nel nostro campionato a 17 per opera degli osservatori del Milan che vedono in questo ragazzo veloce e tecnico, un possibile crack offensivo. Ma se sul campo le doti ci sono, ciò che limita il giovane Niang è la testa, il carattere.

Gli errori in Serie A. Troppi alti e bassi, troppe altalene, incostanza e qualche problema extracalcistico con la giustizia ordinaria (quando si spaccia per il compagno Traorè o quando sfascia la Ferrari negando di essere alla guida) condiscono il tutto: "Sono comunque felice di aver commesso i miei errori in passato perché mi hanno permesso di crescere e di poter diventare un giorno un padre con la testa a posto"

Il ritorno alla normalità. Sia al Geboa, che al Milan o al Torino, la missione è fallita. Fino al ritorno in Francia, in estate. Per alcuni un ridimensionamento, per Niang una scelta precisa personale e professionale per ritrovarsi e rilanciarsi: "Non sono d'accordo con chi dice che il Rennes stia un gradino sotto, sono venuto in un club che ha tante ambizioni. Ho un'idea in testa per rilanciarmi e ho voluto seguire la logica. Quando a 16 anni entravo in campo lo facevo per divertirmi ed è per questo che mi riuscivano giocate niente male. Ero spensierato, poi mi hanno cominciato a conoscere e non è stato più così"

6 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views