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Ligue1, Gijon-Amiens sospesa all’80’ per ululati razzisti dagli spali

Ancora un episodio di razzismo questa volta in Francia, durante l’anticipo di venerdì con la partita tra Dijon e Amiens. La gara è stata sospesa per diversi minuti all’80’ per una serie di insulti razzisti nei confronti del giocatore di colore Prince Gouano difensore centrale dell’Amiens. Poi si è ripreso a giocare.
A cura di Alessio Pediglieri
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Anche in Francia si ritorna a parlare di razzismo. L'anticipo di Ligue 1 tra Dijon e Amiens, un vero e proprio scontro salvezza, è stato purtroppo  interrotto per qualche minuto intorno al minuto 80 per gli ululati razzisti dei tifosi. Che avevano come oggetto di scherno il giocatore Prince Gouano difensore centrale dell'Amiens.

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Davanti all'atteggiamento razzista da parte dei tifosi sugli spalti, Gouano ha chiesto prima all'arbitro di interrompere la partita poi, stanco degli ululati rivolti, ha provato a dirigersi nei settori da dove arrivavano gli insulti ma è stato fermato dalle forze dell'ordine che hanno preferito preservare l'ordine pubblico evitando ulteriori tensioni tra campo e tribune. Poi, lo stesso giocatore ha provato a indicare il settore incriminato. Adesso la questione passerà in mano alla federcalcio francese perché ci saranno delle conseguenze anche disciplinari.

Gli ululati, lo stop, la ripresa del gioco

Dopo qualche minuto di stop, e ritornata la calma sugli spalti, la partita è ripresa ma lo 0-0 non si è sbloccato nonostante l'espulsione per il doppio giallo nei confronti di Eddy Gnahoré, il giocatore in prestito dal Palermo all'Amiens. Ma il risultato è passato in secondo piano a causa dello spiacevole episodio che ha riportato a galla una piaga che coinvolge ciclicamente tutti i campionati, importanti e non.

I precedenti in Italia e in Inghilterra

In Italia il caos era scoppiato, per l'ennesima volta, dopo Cagliari-Juventus con i ‘buuu' razzisti rivolti ad Alex Sandro, Matuidi e Kean. Polemiche, rabbia, disgusto. Legati a doppio filo con la stupidità di quei pochi che si erano voluti distinguere insultando i giocatori di colore della Juventus. Così come in Inghilterra c'era stato il caso di Sterling, che in trasferta con la propria Nazionale in Montenegro, aveva risposto portandosi le mani alle orecchie davanti agli ululati dei tifosi avversari.

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