Libertadores: il River Plate si prepara a giocare in altura con caffeina e viagra

Ritiro rigorosamente vietato a mogli e fidanzate, quello della squadra argentina del River Plate che, per l'imminente sfida di Copa Libertadores, si trova già ad Oruro: città a quasi tre ore di macchina dalla capitale boliviana La Paz e situata a quasi 3800 metri sul livello del mare. Il perché del divieto assoluto di presenza femminile, è presto detto. I giocatori argentini, per prepararsi ai probabili problemi di respirazione dovuti all'altura, hanno avuto dai medici del club una particolare "ricetta" da seguire nelle ore prima del match. Vangioni e compagni, infatti, oltre all'utilizzo di particolari mascherine ad ossigeno, si starebbero anche "bombardando" di aspirine, caffeina e viagra che, secondo lo staff argentino, dovrebbero aiutare a respirare meglio durante la gara. Specialmente il medicinale utilizzato per la stimolazione sessuale sarebbe in grado, grazie ai suoi componenti, di portare un effetto benefico alla circolazione del sangue e, di conseguenza, alla respirazione dei giocatori di Marcelo Gallardo.
L'utilizzo della pillola blu – La scelta di "somministrare" una minima quantità di Sildenafil, principio attivo del famoso viagra, non è nuova in ambiti calcistici. Nello scorso mese di luglio, infatti, anche il San Lorenzo (il club per il quale tifa Papa Bergoglio) fece uso del farmaco per giocare in altura contro il Bolivar. Anche in quella occasione, e sempre per la Copa Libertadores, la società argentina utilizzò il viagra per affrontare la trasferta di La Paz e giocare allo stadio "Hernando Siles", situato a 3600 metri di altitudine. Una scelta non nuova per il San Lorenzo che, mesi prima, scelse lo stesso stratagemma per la partita in Ecuador contro l'Independiente de la Valle, giocata a 2.800 metri sopra il livello del mare. "Normalmente non è tra i farmaci che utilizziamo – dichiarò il medico dell'undici argentino – Sappiamo, però, che molti atleti lo usano con efficacia. Ci sono studi che confermano l'utilità contro l'altitudine". L'utilizzo della pillola blu, secondo la Wada (l'agenzia mondiale antidoping), non è classificato come doping e a testarlo per primo fu il Gremio nel 2009, dopo uno studio condotto dal medico della società brasiliana che confermò l'utilità del Sildenafil.