Letali in extremis, le squadre che in A segnano di più negli ultimi 15’
Una delle frasi trite e ritrite dello sport è: “Non è finita finché non è finita”. Una sentenza banale (partorita, sembrerebbe, dal giocatore e poi allenatore di baseball Yogi Berra), a tratti noiosa ma che, talvolta, del resto anche un orologio fermo segna due volte al giorno l’ora esatta, mostra la sua correttezza. Così, nella nostra Serie A ci sono squadre che coniugano al meglio questa espressione con una voglia, una grinta ed una determinazione, nel perseguire il proprio obiettivo, ammirevole.

Club che non gettano mai la spugna e che, credendo fortemente nei propri valori, si spingono ai confini del novantesimo e ancora più in là per gettare il cuore oltre l’ostacolo segnare e, specie in quella parte del match, quella conclusiva, nella quale il gol diventa ancor più pesante e determinante ai fini del risultato, vincere. Dalla nuova Inter di Spalletti al Napoli di Sarri, dunque, vediamo le squadre che eccellono in questa particolare porzione di partita, quella, degli ultimi 15’ minuti di gioco.
Inter, il 60% delle reti nell’ultimo quarto d’ora
Fra le squadre più letali in circolazione nel Belpaese c’è proprio la nuova versione dell’Inter targata Luciano Spalletti. La squadra meneghina, infatti, pur non mostrando (ancora) un gioco eccellente o dei ricami sontuosi, è una delle compagini più solide della Serie A con una sola rete al passivo ma anche la convinzione, relativa alle grandi, di poter vincere da un momento all’altro. E spesso, quel momento è nella parte finale delle proprie gare.

I nerazzurri, infatti, sui 10 gol totali messi finora a segno contro Fiorentina, Roma, Spal e Crotone, ben 6, oltre la metà, sono arrivati a partire dal minuto 75’ con reti che hanno permesso il sorpasso all’Inter contro Roma e Crotone o garantito la fine delle ostilità (con Spal e Fiorentina) grazie ad un esiziale raddoppio. Il tutto, mostrando la qualità di una rosa profonda, la vigoria di un team senza impegni europei ma, soprattutto, la voglia di una formazione pronta a tutto per tornare nelle posizioni di vertice del nostro campionato. Da questo schema si evince che i nerazzurri non segnano mai tra il minuto 30 e il minuto 60.

La fame di gol del Napoli non si placa
In seconda posizione, invece, troviamo il prolifico Napoli di Sarri che, in solo 4 gare, ha già messo insieme un bottino di 15 gol, uno ogni 24’ minuti di gioco. Eppure, in questa mole di reti, peraltro 9 segnate nella ripresa, ben 4 sono arrivate nell’ultimo quarto d'ora di gioco con diverse segnature che hanno sigillato il risultato. La formazione azzurra, una di quelle che sta dominando in questo avvio di campionato con un gioco sontuoso ma anche con prestazioni non troppo scintillanti, rende la sua candidatura al titolo ancora più credibile anche grazie al suo spirito di squadra che la porta a spingere, attaccare, costruire e ferire anche nei minuti finali.
Minuti finali determinanti come a Bologna, dove il Napoli ha prima raddoppiato e poi chiuso la contesa del Dall’Ara, ma anche in casa con l’Atalanta quando Rog, all’87’ ha spento le residue speranze di pareggio degli orobici, o solo un orpello, una marcatura in più contro Verona e Benevento. Insomma, il Napoli non smette mai di essere pericoloso e abbassare la guardia nelle battute conclusive del match potrebbe essere un pericoloso harakiri.

Mihajlovic ed il vecchio cuore granata, le armi del Torino in zona "Cesarini"
Fra le compagini più resilienti, vivaci e mai dome, troviamo, al terzo posto in questa particolare graduatoria, il Torino di Belotti, Ljajic e Iago Falque ma anche di Sinisa Mihajlovic. E la citazione non è un caso né un esercizio di memoria, anzi. Con questo tecnico, infatti, questa propensione alla grinta, alla determinazione ma anche all’attacco non poteva non essere nel dna dei granata che, assimilando i dettami tattici e la garra dell’allenatore serbo, hanno assorbito la stessa mentalità di un elemento che, nei panni del giocatore come in quelli di “mister”, non ha mai conosciuto il verbo mollare.
E così, il Toro, il vecchio cuore granata sigla 3 reti, sulle 7 totali, negli ultimi 15 minuti, 1 anche in zona “Cesarini” con Ljajic e Obi castigatori del Sassuolo e Iago Falque giustiziere del Benevento al 93’ per la bellezza di 6 punti, sugli 8 totali, guadagnati.

Atalanta e Juventus “ultime”
A chiudere questa lista dei club nostrani più presenti, invece, troviamo, appaiati Atalanta (reduce dal pareggio in extremis contro il Chievo Verona) e Juventus (trascinata da un Paulo Dybala in stato di grazia in quest'avvio di campionato).
Atalanta, 4 punti su 4 arrivati in extremis
Gli orobici di Gasperini, peraltro apprezzatissimi per la loro recente impresa europea contro l’Everton, grazie alla loro giovane età, alla freschezza atletica ed al loro entusiasmo fanno parte di questo ranking con 2 gol in 4 match negli ultimi 15’ di gioco. Nello specifico, i bergamaschi hanno scoperto questa loro attitudine, al netto di una formazione con molti volti nuovi rispetto allo scorso anno, nelle ultime due sfide di calendario con il gol della vittoria di Petagna al 77’ contro il Sassuolo ed il pari col Chievo su rigore di Gomez all’85’. Due marcature di estrema importanza che hanno portato dalle parti dell’Atleti Azzurri d’Italia tutti i 4 punti attualmente a referto.

La Juve a quota 2 reti
Sempre a quota 2, sempre nelle top 6 del campionato, ex aequo con l’Atalanta, rintracciamo la Juventus di Allegri. Uno di quei sodalizi che, con la loro qualità media, la loro esperienza ed i sei campionati consecutivi vinti, riescono a chiudere molto prima le rispettive gare. Eppure, in questa usuale condotta con la “Vecchia Signora” in grado di affermare la propria supremazia, finora, già al 60’ minuto di gioco, la Juve ha siglato due segnature in “extremis” contro il Genoa nel 4-2 totale e contro il Chievo (3-0) con l’ormai solito, famelico Dybala. Reti ininfluenti ai fini dei 3 punti ma pur sempre importanti per mettere in mostra la voglia di calcio, la voglia, sterminata, insaziabile di gol.