Leghe europee contro l’Italia: “Troppi 4 posti in Champions”
Da questa stagione e almeno per le prossime due la Champions League avrà ai nastri di partenza quattro squadre di Liga, Premier League, Bundesliga e Serie A, tre della Ligue 1 e due della Russia. In pratica sei campionati si prendono due terzi dei posti a disposizione, ventuno su trentadue. L’associazione delle leghe calcistiche europee, la Epfl, è fortemente contraria a questa riforma e ha chiesto alla Uefa di tornare a un format più equo. E vorrebbe che l’Italia avesse un posto in meno in Champions.
L’associazione delle leghe calcistiche europee si è detta contraria alla riforma della Champions, non è la prima volta, e ha chiesto alla Uefa di tornare indietro. Il gruppo delle 28 leghe calcistiche che fanno parte di questa associazione ha dichiarato che ribadirà le proprie posizioni anche il prossimo 3 dicembre quando a Dublino ci sarà l’esecutivo Uefa in cui si parlerà dei possibili cambiamenti delle competizioni europee, con la possibile creazione di una terza competizione, che dovrebbe avere al via 32 squadre.
L’Epfl, che ha chiesto di non disputare mai i match di coppa nel weekend (con l’eccezione della finale), pretende una Champions più equa e vuole garantire maggiori profitti a tutti i club e non solo a quelli inglesi, spagnoli, tedeschi e italiani che hanno maggiori fatturati rispetto al resto d’Europa: “In questo modo si determina un deleterio impatto sull’equilibrio competitivo e sullo sviluppo del calcio professionistico nel suo insieme”. Il segretario generale dell’associazione George Pangl ha detto:
Un cambiamento è assolutamente necessario, basti pensare che il 48% delle somme elargite dalla Uefa in Coppa Campioni e Champions dal 1992 a oggi è andato a soli 14 club. Così la competitività viene meno. Dopo la vittoria del Porto nel 2004, la Coppa è andata sempre a un club delle quattro leghe maggiori.