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Lega Serie A, Giuseppe Vegas candidato alla presidenza per evitare commissariamento Figc

Il Presidente della Commissione Nazionale per le Società e la Borsa(Consob) e viceministro dell’economia e delle finanze del governo Berlusconi, potrebbe essere il nome giusto per la presidenza della Lega Serie A.
A cura di Marco Beltrami
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Indicazioni importanti dall'Assemblea della Lega calcio di Serie A, impegnata nella giornata di ieri in un vera e propria seduta fiume. L'obiettivo principale è stato quello di trovare la quadratura sulla governance in una vera e propria corsa contro il tempo. Nella giornata di mercoledì infatti bisognerà trovare i numeri per consentire l'elezione del nuovo presidente della Lega Calcio ed evitare così il commissariamento della Figc, come auspicato da Tavecchio. Il nome più caldo per la presidenza è quello di Giuseppe Vegas, che stando a quanto riportato dall'Ansa sarebbe stato proposto dall'ad del Bologna Fenucci e da Calusio Lotito, e potrebbe trovare terreno fertile.

Chi è Giuseppe Vegas, candidato alla presidenza della Lega Serie A

Oltre al generale della Finanza Ugo Marchetti dunque, ecco il nome di Giuseppe Vegas che potrebbe avere tutte le carte in regola per salire sul gradino più alto della Lega Serie A. Classe 1951, Vegas è un politico ed economista italiano, esponente in passato di Forza Italia e del Popolo della Libertà. Dal 2010 è il Presidente della Commissione Nazionale per le Società e la Borsa(Consob), e il suo mandato scadrà tra pochi giorni, il 15 dicembre. Nel suo prestigioso curriculum anche un incarico da  viceministro dell'economia e delle finanze del governo Berlusconi. Al momento è il suo il  nome forte che potrebbe trovare mercoledì i numeri per essere eletto presidente della Lega calcio ed evitare il commissariamento della Figc

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Tavecchio ottimista, difende ancora il suo lavoro

L'assemblea sarà aperta fino a mercoledì alle 10.30 quando potrebbe dunque arrivare la proverbiale fumata bianca. Ottimista, il dimissionario presidente della Figc Carlo Tavecchio: " Ci sono buone possibilità di eleggere il presidente, l'ad e i membri del consiglio. Ci sono i nomi ma non si sanno: sono profili elevati, competenti e con impegno. C'è una precisa scelta della Serie A per evitare il commissariamento della Figc. Poi  è da stabilire se con la Serie A assente si può commissariare la Figc. Questa è la mia opinione". Tavecchio si è dimostrato molto soddisfatto del suo operato nell'assemblea, allontanando ancora una volta le critiche per il flop della Nazionale: "Ho fatto ai presidenti della serie A un discorso molto particolare e politico su tutte le tematiche del calcio italiano e sono stato applaudito. Questo mi ha fatto molto piacere. Sono stato sempre bene".

Carraro fa dietrofront sul possibile incarico da presidente della Figc

Per quanto riguarda invece la presidenza della Figc, c'è stato il parziale dietrofront di Franco Carraro. L'esperto dirigente ai microfoni della trasmissione Sport 2000 ha commentato così le voci su un suo possibile incarico: "Io presidente della Figc ? Tra pochi giorni compio 78 anni. A chi me lo chiede metto a disposizione le mie idee e la mia esperienza ma la gestione quotidiana implica un dinamismo che non è proprio della mia età. Per cui largo ai giovani. L'ideale sarebbe un ex calciatore ma non basta. Albertini e Tommasi sono stati due bravi calciatori ma da dirigenti non abbiamo ancora constatato il talento. Gianni Rivera è un mito come calciatore, ha portato sulle sue spalle la bara di mio padre quando è morto e con lui ho un grande rapporto ma gli rivolgo un rimprovero: quando ha smesso di giocare si è occupato di altre cose, aveva il talento che gli avrebbe consentito di diventare un grande dirigente ma per alcuni anni si è distratto".

Triumvirato Albertini-Costacurta-Tommasi

E a proposito della possibilità di un futuro triumvirato alla guida della Figc Albertini-Costacurta-Tommasi, questo il parere del presidente dell'Assocalciatori a Sky Sport: "E' Demetrio che ha lanciato il triunvirato. Quello che dico io e' che vorrei sentir parlare di calcio e con queste persone si può fare. Io dico sempre che non è detto che un ex calciatore sappia allenare o fare il dirigente, ma che una figura come quella di Albertini abbia un peso politico sarebbe il segnale che si è  dato la priorità a quello che fino ad adesso non è stato fatto in Federcalcio

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