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Le confessioni di Ventura: “Al Chievo? C’erano due problemi. Pellissier era deluso”

Il ritorno in Serie A di Giampiero Ventura non è stato di quelli indimenticabili ed è lo stesso tecnico a raccontarlo: “C’erano due problemi: la condizione e l’umore”. L’ex commissario tecnico è tornato anche sull’esperienza in Nazionale: “Mi sarei dimesso anche in caso di qualificazione con la Svezia”.
A cura di Vito Lamorte
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Giampiero Ventura non nasconde la sua voglia di ricominciare. L'ex commissario tecnico della Nazionale, dopo l'avventura breve e fallimentare al Chievo Verona, ha parlato nel corso della trasmissione di Sky Calciomercato – L'Originale in collegamento da Bari e , ovviamente, tra i temi toccati ci sono stati le sue ultime due esperienze. Il tecnico genovese, però, non ha nessuna intenzione di darsi per vinto dopo queste brutte parentesi e potremmo vederlo nuovamente in panchina in Italia o all'estero. Ventura ha parlato dell'esperienza al Chievo Verona, un'avventura intrapresa grazie all'amicizia con Campedelli ma che non ha portato i frutti sperati:

Al Chievo c’erano due problemi: la condizione che non era buona tanto che avevamo sette giocatori infortunati, e l'umore con tutto ciò che la penalizzazione aveva comportato, tra cui il ritiro. E si erano create grandi difficoltà a livello mentale. In un mese abbiamo preso tanti gol ma c’è stato un grande lavoro per ricostruire a livello di convinzione i giocatori, abbiamo dato una condizione fisica che ha dato a Di Carlo una squadra in grado di giocare 90 minuti ad alta intensità, cosa che prima non era possibile. I giocatori si sono sentiti traditi, ciò che ha detto Pellissier era dettato dalla rabbia e dalla delusione.

Sulla Nazionale: Mi sarei dimesso in caso di qualificazione

Infine un altro passaggio e un'altra parte di verità che esce fuori a distanza di un anno e poco più sulla situazione che regnava all'interno della Nazionale nei giorni in cui si decideva la qualificazione al Mondiale 2018:

In tanti anni ho avuto la fortuna di fare scelte azzeccate. Quella della Nazionale è stata una scelta sbagliata perché era una cosa che non avrei mai dovuto fare. Si sono dette tante cose non vere che mi hanno dato fastidio, però posso confermare che mi sarei dimesso anche in caso di qualificazione con la Svezia. Mi è dispiaciuto che si sia accomunata la mia immagine a quella del Ct e non a quella dell’allenatore. Ho una grande voglia di continuare ad allenare perché è la mia vita e voglio riprendermi ciò che un anno e mezzo ha cancellato. Vorrei ricominciare, il sacro fuoco è più forte di quando avevo iniziato.

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