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Lazio, Onazi racconta: “Grazie a Dio, sono vivo per miracolo!”

Il centrocampista biancoceleste si trovava a Jos, in Nigeria, quando un attentato ha provocato 118 vittime in un mercato della città.
A cura di Alberto Pucci
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Prima ha seguito dall'Italia l'escalation di terrore nella sua città natale, poi lo ha visto direttamente con i sui occhi. In attesa di volare con la sua nazionale in Brasile, il laziale Ogenyi Onazi ha vissuto attimi di terrore, mentre faceva la spesa a pochi metri dalla zona dove è saltata in aria, in mezzo a centinaia di persone, l'autobomba: "Ero lì per comprare qualcosa, era un giorno come un altro – ha dichiarato alla BBC – Poi, a un certo punto, c'è stata l'esplosione. La gente fuggiva, c'era un caos totale. Non sapevo cosa fare. Non ho mai sentito un botto simile". Nella città di Jos, in preda a continui attacchi terroristici da parte di estremisti religiosi, i morti hanno ormai raggiunto un numero impressionante. Una situazione che getta nello sconforto il centrocampista biancoceleste: "Il problema dovrebbe essere affrontato in maniera più decisa, una volta per tutte – racconta Onazi – Troppe persone hanno già perso la vita con questi attentati. Il governo dovrebbe intensificare le misure di sicurezza in tutto il Paese. Io, grazie a Dio, sono vivo per miracolo, ma sono preoccupato per la gente che vive qui, per i miei fratelli e i miei amici. A Jos ci sono nato e cresciuto, ecco perché il mio pensiero va a questa città!". L'incidente di Jos, nel quale hanno perso la vita 118 persone, ha preceduto di pochi giorni quello del 24 maggio, quando un'altra autovettura, imbottita di esplosivo, è saltata in aria causando tre vittime, in una zona dove centinaia di tifosi stavano guardando in televisione la finale di Champions League tra Real Madrid e Atletico Madrid.

 

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