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Lazio, i retroscena di Tare: “Minacciato di morte per il mercato. Sempre grato a Milinkovic”

Igli Tare è uno dei punti fermi della Lazio di Lotito. Tanti i colpi di calciomercato messi a segno dal direttore sportivo che ha chiuso il 2018 con il rinnovo contrattuale. In una lunga intervista a Sky, l’ex centravanti si è raccontato affrontando numerosi temi. Non mancano i retroscena come quelli relativi alla fuga della speranza dall’Albania, o alle minacce di morte ricevute a Roma per alcune operazioni di mercato, con tanta paura anche per la sua famiglia.
A cura di Marco Beltrami
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Igli Tare è uno dei punti fermi della Lazio di Lotito. Tanti i colpi di calciomercato messi a segno dal direttore sportivo che ha chiuso il 2018 con il rinnovo contrattuale. In una lunga intervista a Sky, l'ex centravanti si è raccontato affrontando numerosi temi. Non mancano i retroscena come quelli relativi alla fuga della speranza dall'Albania, o alle minacce di morte ricevute a Roma per alcune operazioni di mercato, con tanta paura anche per la sua famiglia.

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Igli Tare racconta il suo difficile addio all'Albania a piedi

Igli Tare è partito dal racconto dell'addio all'Albania. Un viaggio della speranza conclusosi positivamente per l'attuale dirigente capitolino: "Ho lasciato l'Albania a piedi, da solo, senza documenti per andare in Germania, non me ne vergogno a dirlo. Dietro a questa avventura c'era un sogno da coronare e sono fiero della strada fatta". Prima l'avventura da calciatore, poi quella da ds per Tare che ha svelato uno dei suoi segreti: "Mando in giro per il mondo qualche mio ex collega, mi fido di loro e loro sanno cosa è importante per me, cioeè trovare giocatori con la fisicità, la tecnica a soprattutto con un linguaggio del corpo che è fondamentale in campo e che ti fa capire anche il suo carattere. A volte tanti piccoli dettagli fanno la differenza".

Tare e il retroscena sull'incarico di Lotito

Ma come e quando Tare è diventato il direttore sportivo della Lazio? Ecco il racconto della proposta del presidente Lotito: "Lotito è stato un pazzo a puntare su di me. Io ero andato da lui per firmare il prolungamento del contratto da calciatore e lui mi ha proposto quello di ds e tra me e me ho detto "questo è un pazzo", racconta Tare che fa sapere di aver ricevuto "offerte, anche da grandi società europee e italiane, ma alla fine ho scelto il cuore".

Le minacce di morte ricevute da Tare

Non solo rose e fiori per Tare che nel corso della sua esperienza alla Lazio. Il direttore sportivo ha raccontato anche i periodi bui legati alle minacce di morte ricevute per alcune operazioni di mercato non condivise, in primis quella relativa alla cessione di Hernanes: "Ci sono stati tempi in cui ho pensato di andare via. Quando io e la mia famiglia abbiamo ricevuto minacce di morte, cose che non si possono raccontare. Ecco, in quel momento ho pensato davvero se ne valesse la pena restare ma non mi sono mai dato per vinto, sapendo che alla fine il mio lavoro sarebbe stato premiato e così è stato, ma confesso che ho avuto paura per la mia famiglia, specialmente nel periodo della cessione di Hernanes. Un momento davvero brutto, un'esperienza molto negativa in cui è morta una parte dell'idea di calcio che mi aveva fin lì accompagnato".

Il colpo di calciomercato Milinkovic-Savic

In conclusione una battuta sul gioiello Milinkovic-Savic, ennesimo gioiello di Tare che sembrava vicinissimo alla Fiorentina nel 2015: "In quei minuti ero sicuro che Milinkovic non sarebbe andato alla Fiorentina ma sarebbe venuto alla Lazio. La sera prima mi aveva chiamato e mi aveva detto che avrebbe scelto noi, dicendomi di stare tranquillo. Gli sarò sempre grato, ci sono pochi giocatori che fanno una cosa del genere".

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