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Lazio da Champions, la squadra vola e le casse sorridono

La squadra ha conquistato il terzo posto solitario mentre le casse societarie sorridono grazie all’operato del ds Tare. Felipe Anderson è la ciliegina sulla torta, poi ci sono giovani come Keita e Cataldi, piacevoli rivelazioni del campionato.
A cura di Marco Beltrami
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Terzo posto in campionato, Napoli scavalcato, fiato sul collo dei cugini della Roma, finale di Tim Cup da giocare contro la Juventus. Un calcio moderno impreziosito da un mix di campioni esperti e gioiellini dal futuro assicurato e una situazione economica invidiabile in un momento a dir poco difficile per il club italiani. Una serie di motivi che sintetizzano nel migliore dei modi il momento magico della Lazio. Una situazione figlia di un progetto affidabile che premia l'operato del presidente Lotito e del direttore sportivo Tare che ha cancellato lo scetticismo legato al momento della sua investitura nel 2008. L'ex attaccante albanese invece in questi anni ha sempre preferito i fatti alle parole rendendosi protagonista di una serie di operazioni pregevoli con un lavoro certosino e capillare. Basti pensare a quella del sempreverde Klose legato a Tare da un'amicizia nata ai tempi della comune esperienza al Kaiserslautern. Il centravanti recordman di gol Mondiali continua ad essere l'arma in più della formazione capitolina e soprattutto una fonte di consigli per le nuove leve.

Quelle nuove leve che che fanno pensare ad un futuro roseo: una squadra Primavera tra le migliori d'Italia e calciatori come Keita e Cataldi non possono che confermare queste previsioni. Il centrocampista in particolare è diventato un titolare inamovibile nella squadra di Pioli, al punto di conquistare le attenzioni di numerosi top club e anche di Antonio Conte pronto a convocarlo nella sua Italia giovane e vincente.

La Lazio sogna in grande. Impossibile non segnalare anche l'operazione legata a Felipe Anderson. Il brasiliano acquistato nel 2013 per una cifra di 9 milioni al termine di un pressing estenuante di Tare adesso ne vale almeno 4 volte tanto. Così come Biglia e Candreva potenziali plusvalenze da applausi per la dirigenza della società capitolina che non è disposta a fare sconti per i propri talenti come dimostrato anche dal caso Hernanes. Il profeta brasiliano ceduto per 20 milioni all'Inter ha permesso di fatto alla Lazio, che lo aveva prelevatoper 9 milioni, di incassarne 11. Un modo di operare dunque moderno in campo e fuori per una società che si presenta come un vero e proprio fiore all'occhiello in Serie A e che sogna la qualificazione alla Champions.

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