Lazio all’ultima spiaggia in Europa League 2012: vincere può non bastare per qualificarsi

Questa sera la Lazio si gioca una gran fetta del proprio futuro e della propria credibilità sportiva. All'Olimpico, contro lo Sporting Lisbona non sarà facile centrare la qualificazione ai sedicesimi di finale di Europa League, eppure i presupposti per giocarsi il tutto per tutto negli ultimi 90 minuti ci sono. È vero, i portoghesi fanno anche paura, a 12 punti con 4 vittorie ed una sconfitta e a Lisbona, gli uomini di Reja hanno già pagato pegno perdendo 2-1.
Ma proprio la qualificazione già raggiunta come primi in classifica e il nn avere molto da dire in Europa, potrebbe permettere alla Lazio di provare l'impresa.
Più che lo Sporting, sono altri due i fattori che sarà necessario tenere sotto controllo: la sfida del Vaslui e la reale voglia di osare in Europa giocando il tutto per tutto.
Testa e gambe in campo, orecchie a Zurigo
Quella di stasera sarà una doppia sfida che si giocherà a distanza e in contemporanea su due campi differenti. Bisognerà innanzitutto, temere lo Zurigo, già eliminato, che ospiterà il Vaslui in corsa con i capitolini per l'ultimo posto sul treno europeo: gli svizzeri faranno la gara dell'orgoglio per salutare il proprio pubblico?
Difficile a dirsi, certo è che la Lazio non sarà padrona del proprio destino: dovrà vincere sperando che i rumeni non ottengano tre punti: gli uomini di Edy Reja soo a pari merito (6 punti in 5 gare giocate) con il Vaslui che però è in vantaggio nei confronti diretti (2-2 all'Olimpico e 0-0 in Romania).
Certo è che per i rumeni il compito sempra più semplice che per la Lazio, contro gli svizzeri che non hanno mai vinto, racimolando in cinque incontri la pochezza di 2 punti rimediati nei pareggi proprio contro il Vaslui in Romania e la Lazio in casa, realizzando tre gol e subendone ben otto.

Europa sì, Europa no. Questo è il problema
Secondo elemento di disturbo, la reale volontà di essere protagonisti in Europa. Il cammino fino a qui fatto dalla Lazio non è stato certo esaltante a dimostrazione che psicologicamente si tena di più al campionato rispetto al palcoscenico continentale.
E anche questa sera, Reja non si tirerà indietro ad un massiccio turn-over rinunciando a Miro Klose l'uomo più in forma del momento: è opportuno lasciare il cecchino tedesco in panchina?
E l'undici titolare che prevede almeno sei seconde linee in campo è davvero così necessario? Il tecnico friulano pensa di sì, giocandosi la carta Rocchi che sta confermandosi su altissimi livelli e sul francese Cissè in cerca di una identità persa da inizio di stagione.
A supporto, Sculli ed Hernanes per garantire qualità offensiva, con l'ariete Kozak e Klose in panchina a riposare. È vero che Reja deve far fronte anche alla lunghissima schiera di indisponibili: Brocchi, Dias, Konko, Marchetti (fermo un mese) Matuzalem, Mauri e Zauri ma proprio per questo potrebbe mettere in campo la migliore formazione possibile senza alternative. Invece, Cavanda (alla sua prima partita stagionale) si sistemerà in difesa sulla destra, Lulic a sinistra e davanti alla difesa Ledesma farà coppia con Cana.

L'aiuto di Lisbona
Potrebbe agevolare il compito, però, lo stesso Sporting visto che l'interesse per la trasferta romana sfiora lo ‘zero' e si presenterà all'Olimpico privo di ben sei titolari con il tecnico Paciencia che farà rifiatare Polga, Van Wolfswinkel e Capel non convocati e non potrà contare sugli infortunati Fernandez, Jeffren e Rinaudo, indisponibili.
Davanti ad un avversario così rimaneggiato, la Lazio potrebbe impostare una gara arrembante nella speranza di poter sbloccare subito il risultato e giocare di rimessa, provando a ottenere due risultati insieme: il proseguo di un cammino che, comunque dovrà forzatamente cambiare in meglio per evitare un'immediata eliminazione ai sedicesimi, e risparmiare le energie per il campionato dove gli attuali 28 punti che permettono di condividere la terza piazza con il Milan, sono un patrimonio che è vietato sciupare dopo l'ultimo successo a Lecce per 2-3