Lautaro Martinez si presenta: “All’Inter nel segno di Milito, giocherò con la maglia numero 10”
Tanti acquisti per l’Inter nella sessione estiva del mercato, il primo in ordine cronologico è stato quello di Lautaro Martinez, ventunenne attaccante preso ufficialmente già la scorsa primavera. L’attaccante oggi si è presentato ufficialmente, ha detto di voler emulare quello che ha fatto in nerazzurro Milito e ha svelato che indosserà la maglia numero 10.
Molto sicuro di sé, con le idee chiare e con grandi ambizioni. Si è presentato così il ventunenne attaccante che ha un padrino importante, Milito, e spera di emularlo all’Inter:
Milito mi ha parlato molto dell’Inter, mi ha aiutato tanto e ha reso il mio trasferimento più agevole. Lui ha fatto tantissimo qui, a me non resta che dare il massimo per lasciare una buona immagine e mi piacerebbe ripetere le gesta di Milito.
Ha scelto la maglia numero 10 il giocatore nativo di Bahia Blanca: “Non mi peserà, è un numero che indossavo al Racing. Quando sono arrivato qui ho chiesto se era disponibile e sono molto felice di indossarla”, che ha svelato anche l’idolo d’infanzia e il nome è sorprendente: “Da bambino mi ispiravo a Falcao, mi piacevano i suoi movimenti e il suo stile di gioco”.
Il primo impatto con Spalletti è stato eccellente, l’avvio dell’avventura milanese per Martinez è stato buono anche grazie alla telefonata di capitan Icardi, che lo ha accolto molto bene:
Con Icardi ci siamo sentiti prima che venissi qui, lo ringrazio per tutte le attenzioni e mi ha chiamato una settimana prima del mio arrivo. Spalletti mi ha fatto una splendida impressione. L’atmosfera rilassata ti aiutata a lavorare meglio. Il mister ha un’idea chiarissima, sappiamo tutti in che direzione dobbiamo andare per essere pronti a qualsiasi sfida.
Infine il giocatore ha rivelato perché sulla maglia ha il nome di battesimo e non il cognome e com’è nato il suo soprannome, il Toro: “Ho scelto Lautaro perché è meno comune del mio cognome. Il mio soprannome me l’hanno dato appena sono arrivato a Buenos Aires e mi è rimasto”.