L’Atalanta distrugge l’Inter: il poker orobico riporta Spalletti sulla terra
Quello di Bergamo è sempre stato un campo difficile per l'Inter. La conferma è arrivata nel "lunch match" della dodicesima giornata, terminato 4 a 1 per i bergamaschi: autori di una splendida partita, di fronte ad un avversario nettamente al di sotto delle aspettative. Dopo la bella prova in Champions League, la squadra di Spalletti ha infatti deluso giocando un primo tempo inguadrabile e una ripresa appena sufficiente. Gasperini può invece sorridere. La sua Atalanta ha vinto meritatamente e ha trovato la quarta vittoria consecutiva dopo quelle con Chievo, Parma e Bologna.
Handanovic evita la goleada
All'accensione del semaforo verde, è l'Atalanta a scattare a razzo e a mettere subito in difficoltà l'Inter. La squadra di Gasperini monta le gomme da pioggia e va che è una bellezza sull'erba bagnata dell'Atleti Azzurri d'Italia. Il tecnico dei bergamaschi azzecca l'undici migliore. Il lavoro sulle corsie esterne è perfetto e le giocate di Gomez e Ilicic, dietro a Zapata, mandano in tilt la mediana interista. La Dea sfonda soprattutto a sinistra, dove Gosens sembra guidare la Mercedes di Hamilton. Da quella fascia, nei primi 25 minuti, i padroni di casa confezionano almeno quattro palle gol.
La prima al quarto minuto con Zapata (miracolo di Handanovic), l'ultima al 22esimo con Ilicic che svirgola a porta vuota. Tra le due occasioni, il gol del vantaggio orobico di Hateboer e il rischio autorete di D'Ambrosio che prende in pieno il palo della porta di Handanovic. Il poco filtro del centrocampo di Spalletti, consegna di fatto Handanovic alle folate offensive dell'Atalanta. Lo sloveno è straordinario nel finale, quando compie due prodezze su tiri ravvicinati di Ilicic e Toloi. L'Inter chiude così un primo tempo disastroso, nel quale ha sofferto moltissimo e fatto poco e niente in avanti.
Icardi rompe l'incantesimo ma non basta
La fortuna aiuta l'Inter a rimettersi in carreggiata. Pronti, via e va in onda il psicodramma bergamasco: errore di Berisha e tocco con un braccio di Mancini in area di rigore. Icardi segna, trova il primo gol in carriera a Bergamo e spezza il suo incantesimo personale. Con Borja Valero in campo al posto di Vecino, Spalletti sistema meglio la squadra e soffre meno il lavoro dei due interni di centrocampo bergamaschi. L'Atalanta è comunque sul pezzo e raddoppia al 62esimo con un colpo di testa di Mancini: lasciato solo a saltare, dalla difesa interista, sugli sviluppi di un calcio di punizione.
Nell'ultima parte di gara l'Inter prova a replicare. L'ingresso di Keita Balde è un campanello d'allarme per l'inedita difesa avversaria, che qualche minuto prima aveva perso Toloi per infortunio dopo uno scontro aereo con Miranda. A spaventare la Dea è però sempre e solo Mauro Icardi. L'ultima chance capita sul piede dell'argentino, che però non aggancia davanti a Berisha. A chiudere all'88esimo il discorso è però Djimsiti: letale a colpire nell'area di Handanovic. Il tutto prima dell'espulsione di Brozovic e del poker del Papà Gomez. La striscia positiva dell'Inter termina dunque a Bergamo. L'Atalanta vince con merito e sale a quota 18 punti.